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IL PROGETTO
SOSTENIBILE
estratto da: Daniel E.Williams, Sustainable
design, Ecology, Architecture, and Planning, 2007
traduzione di Franca Bossalino
Noi siamo natura –tutti i cambiamenti causati
nella natura e nell’habitat hanno un impatto su di noi.
Il degrado radicale del paesaggio richiede cambiamenti radicali
nel processo progettuale e nella pratica dell’architetto. Ripensare l’edificio- non come
un oggetto- ma come un organismo con flussi e contenitori di energia
e di materiali, è fondamentale per la sostenibilità.
L’obiettivo prioritario è quello di staccare la spina
ai nostri edifici e alimentarli soltanto con le energie presenti in loco. Fatto proprio questo concetto, comincia l’eccitante
processo della sostenibilità […] La
sfida del progetto sostenibile consiste nel catturare, immagazzinare
e concentrare l’energia rinnovabile locale per gli usi di
chi abita.
La più grande risorsa energetica sostenibile del pianeta
è l’energia naturale. E’ questa energia che compie virtualmente tutto il lavoro
che rende il pianeta e i suoi luoghi abitabili e ospitali.
Questo lavoro è alimentato da energie che, in genere, non
vengono considerate tali: la luce del sole, il vento, l’acqua,
la gravità, le maree e i cicli idrologici. C’è
una immensa quantità di questa energia gratuita ed è
la sola e l’unica energia sostenibile. […]
Energia e risorse variano con la regione, la località, il
sito e il contesto che lo circonda: analizzare le condizioni climatiche
specifiche del sito è centrale per il progetto sostenibile
[…].
Progettando con l’energia rinnovabile locale si creeranno strutture
uniche e specifiche della località che riducono o eliminano
la dipendenza dai materiali e dalle energie non rinnovabili.
Nel progetto sostenibile non esiste la taglia unica.
I processi della natura costituiscono il modello per costruire progetti
flessibili che ci connettano alla struttura più grande
del sistema ecologico.
Un organismo progettato per vivere userà,
produrrà, immagazzinerà e rinnoverà le risorse
e depurerà i prodotti di scarto e li ri-distribuirà. […]
[…] Se l’architettura del XX secolo era sfidata a progettare
‘macchine per abitare’,
la sfida dell’architettura nel XXI secolo sarà progettare
‘organismi per abitare’.
I progetti sostenibili sono progetti di sistemi. Aiutano a risolvere
simultaneamente e come un unico sistema, i problemi economici sociali
e ambientali.
Quanto più le energie sostenibili sono integrate nell’ambiente
costruito, tanto più questo sarà sostenibile.
Se il programma dei requisiti di progetto ha come obiettivo primario
la sostenibilità, l’energia, la forma, i processi costruttivi,
i materiali, il contesto e la durata dell’edificio sono integrati
nella soluzione progettuale.
Un progetto o è sostenibile o non lo è. Se non lo
è, debbono essere fatti dei cambiamenti per renderlo tale.
Se è sostenibile, necessariamente cambierà e si evolverà.
La sostenibilità non è statica-
cambia continuamente, poiché si basa sull’evoluzione
della conoscenza che connette scienza e progetto.
PRINCIPI PER PROGETTARE LA SOSTENIBILITA’
1- Progettare per rafforzare la relazione tra l'edificio, il sito, la comunità e l’ecologia. Causare
cambiamenti minimi al funzionamento del sistema naturale. Rafforzare
ed avere cura delle caratteristiche naturali specifiche del luogo.
2- Progettare con le risorse e per gli obiettivi
che per secoli hanno mantenuto sostenibile quel luogo.
3- Long life, loose fit: progettare per
le future generazioni, rispettando gli insegnamenti delle generazioni
passate. |
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Il progetto deve
rispondere ai seguenti criteri:
• Deve essere sviluppato all’interno dei confini urbani
esistenti e della distanza a piedi dalle opzioni di trasporto. I
nuovi progetti dovrebbero preferibilmente essere costruiti su aree
dismesse bonificate.
• Deve usare l’energia naturale per funzionare anche
durante un disastro naturale, un blackout o una siccità.
• Deve essere costruito con materiali che hanno una vita lunga
e utile- più lunga del ciclo di vita dell’edificio-
e che devono essere riutilizzabili dopo la demolizione (ogni progetto
deve essere un magazzino di materiali per un altro progetto).
• Non deve usare più acqua di quanta ne raccolga il
sito.
• Deve inserire gli impatti e i rifiuti dell’edificio nei
cicli utili esistenti nel sito e nell’ambiente circostante.
• Il progetto stesso deve essere parte di un ciclo. […]
Un edificio sostenibile funzionerà in qualunque condizione. Per stabilire la
sostenibilità di un progetto bisogna porsi le seguenti domande:
• L’edificio è abitabile senza l’uso di
combustibili fossili? • Il progetto contribuisce a migliorare l’intorno? • Se il clima esterno è confortevole, il progetto approfitta
del benessere gratuito e sostenibile? • Se c’è luce naturale sufficiente, le luci restano
accese? E’ necessario? • L’acqua piovana è incanalata in un sistema
sotterraneo, o resta nel sito per i bisogni futuri migliorando intanto
il microclima del sistema naturale e arricchendo l’esperienza
sensoriale del passante? • Per l’irrigazione viene usata acqua potabile trattata
col cloro ? • I servizi igienici funzionano quando manca l’energia? • C’è sufficiente ventilazione naturale? • Il benessere viene controllato personalmente?
IL PROGETTO ARCHITETTONICO
La radice storica dell’Architettura sta nella connessione
tra il luogo naturale e la sua inerente capacità di fornire
benessere e sicurezza agli abitanti. Fino a 100 anni fa l’Architettura
doveva essere ingegnosa nel provvedere al benessere integrando gli
elementi passivi del luogo naturale nelle soluzioni progettuali.
Gli elementi passivi consistono nel movimento verso l’alto
dell’aria calda, nelle brezze dominanti, nei camini di ventilazione,
nei piani dell’edificio proporzionati e orientati per accogliere
la luce del giorno e l’aria fresca, nei metodi unici di costruzione,
nell’eliminazione virtuale di ogni spreco, nella relazione
simbiotica tra la struttura e i materiali da costruzione, il riuso
e il ritorno alla terra dei materiali dopo il loro uso.
Questi elementi costituivano il fondamento della professione del progettista, basata sui principi sostenibili,
prima ancora che venissero chiamati così.
Concettualmente, un progetto sostenibile crea la forma e la pelle
della struttura in modo da catturare, immagazzinare, e distribuire
le energie presenti localmente.
IL SITO: SFIDE E OPPORTUNITA’
Lo studio e l’analisi del sito e delle condizioni ambientali
della regione, l’ecologia, la biologia, la storia geologica,
l’antropologia e il clima, forniscono informazioni significative
per la progettazione
sostenibilile.
Un’analisi sostenibile comincia con lo studio del sole e del suo impatto sulla regione,
sulla comunità e sul sito.
Nel suo libro Energy and Form Ralph
Knowles descrive il valore progettuale della luce del sole
sulla forma.
L’energia solare, il suolo, e i flussi dell’acqua sono
stati risorse sostenibili del luogo per molti anni: hanno generato spontaneamente e senza costi il carattere
naturale e la forma del sito.
Operare contro i modelli naturali è costoso, richiede interventi
meccanici di notevole portata ed è comunque insostenibile.
I modelli e i caratteri naturali sono unici in ogni sito e regione,
e comprenderli e connettersi ad essi recherà benefici al
progetto.
Una analisi approfondita e comprensiva del sito
aiuterà a determinare:
• La forma ottimale e la dimensione dell’impatto edilizio.
• L’orientamento dell’edificio.
• La posizione, l’orientamento, e la dimensione delle
aperture necessaria alla luce naturale.
• La posizione delle aperture per riscaldare o raffreddare.
• La posizione delle finestre per la ventilazione naturale.
• Materiali e finiture appropriate all’impatto del clima.
• Gli elementi paesaggistici, la loro dimensione e localizzazione,
e le loro variazioni.
• La strategia del basso costo sia per la costruzione che
per la manutenzione.
L’analisi sostenibile del sito comprende
anche lo studio e la comprensione del successivo sistema più
ampio. Il ragionamento è il seguente:
la regione ha un bioclima, una serie
di funzioni biologiche specifiche del suo clima.
Il bioclima del sito è simile a quello della regione, ma
ha un suo specifico ed unico microclima.
Questo è influenzato dal suo intorno: il terreno, la pendenza,
le precipitazioni, la temperatura, l’umidità, il movimento
dell’aria, la direzione, ed è anche influenzato dagli
edifici che lo circondano. […]
L’ecologia ha cambiamenti stagionali-
è dinamica.
Alcune ecologie, come quelle degli Stati soggetti agli uragani,
hanno modelli vegetativi che si sono adattati a questi stress. Inerente
alla forma e ai modelli di queste comunità ecologiche è
il processo di cambiamento della forma al cambiare delle dinamiche
condizioni energetiche esistenti.
Sarebbe bello progettare forme architettoniche e urbanistiche che
cambiano per ridurre, ri-dirigere e mitigare
le forze vento.
[…] Negli ultimi dieci anni il processo progettuale ha incorporato
nuovi criteri e nuovi strumenti, insieme all’analisi computerizzata,
per creare progetti che riducano gli effetti della resistenza al
vento.
L’uso del vento per modellare la forma è stato ampiamente
trascurato nel progetto moderno.
Le tende possono essere progettate per resistere a venti che soffiano
a 200 miglia all’ora.
Può farlo l’architettura?
Lo spoiler di una macchina da corsa impedisce alla macchina che
corre a velocità superiori alle 600 miglia all’ora
di essere spazzata via dal vento.- queste considerazioni possono
essere applicate al progetto di un parapetto sul tetto di un edificio.
Le opportunità di creare un’architettura specifica
per il sito e per le energie in esso presenti sono notevoli.
LE INFRASTRUTTURE SOSTENIBILI
I siti su cui sorgono gli edifici contengono una
gran quantità di infrastrutture- per esempio, sistemi
di controllo dell’acqua piovana, fognature, sistemi per l’approvvigionamento
idrico, per il riscaldamento, per la ventilazione e l’aria
condizionata, per l’illuminazione, gli impianti elettrici
e le reti di comunicazione.
Col tempo, queste infrastrutture richiedono notevoli adeguamenti.
E perciò l’edificio stesso potrebbe, in prospettiva, risolvere
i problemi senza usare le vecchie infrastrutture- per esempio, mettendo
coperture verdi invece di nuove tubazioni per la raccolta dell’acqua
piovana o l’aggiunta di finestre apribili per la ventilazione
e l’illuminazione diurna invece di una nuova illuminazione
o della ventilazione meccanica.
LA PELLE
I tre elementi della pelle di un edificio sono
il pavimento, le pareti e i soffitti.
Gli elementi strutturali corrispondenti sono le fondazioni, i solai,
le travi, pilastri e la copertura. Ciascuno ha una sua finitura,
una sua composizione di materiali e una sua struttura; ciascuno di
questi ha il suo impatto energetico.
La parola involucro viene spesso
usata quando ci si riferisce alla chiusura dell’edificio.
Questa parola, per caso o intenzionalmente, contribuisce al problema.
Un involucro è funzionalmente abbastanza grande rispetto
all’oggetto da contenere e una volta piegato o comunque manipolato,
viene sigillato in modo sicuro.
Un edificio invece, se deve comportarsi come un’entità
biologica, deve essere racchiuso in qualche cose di più simile
alla vera pelle.
Queste pelli o strati dovrebbero respirare, tenere lontana l’acqua
(o farla entrare per il raffreddamento) essere impermeabili all’umidità
e al freddo; la pelle dovrebbe avere una taglia larga ed essere
predisposta per essere riusata.
E’ funzionalmente stratificata piuttosto che fatta di un unico
materiale che faccia tutto.
Un buon esempio di pelle relativamente ai cambiamenti di temperatura
è l’abbigliamento. Uno strato morbido, confortevole,
facile da pulire è messo vicino alla pelle; un altro strato
contiene un tessuto o un composto che protegge dall’aria;
lo strato finale costituisce la risposta all’umidità
e al vento, o protegge dal sole.
Ciascuno di questi strati fornisce una soluzione specifica che, combinata
con altri strati, crea un sistema estremamente efficace, flessibile
e simbiotico.
Caldo, freddo, umidità, pioggia, nevischio, neve, vento,
raggi ultravioletti, luce solare- possono essere benefici per la
struttura in certi periodi, in altri possono essere utili e in altri
ancora dannosi.
Se si sceglie un unico materiale per ogni situazione, questo escluderà
gli effetti desiderati per evitare quelli non desiderati. Il condizionamento
dell’aria è basato sul principio di mantenere fuori
ciò che è fuori e dentro ciò che è dentro
e poi ventilare quanto basta per mantenere la qualità dell’aria
nei limiti previsti.
Per esempio, se un muro deve tenere separate la temperatura esterna
da quella interna e dall’umidità, deve essere isolato
per fermare il flusso di energia (variazione di temperatura) dall’interno
all’esterno e viceversa.
La stratificazione suggerisce anche che le superfici interne siano
materiali rinnovabili/riusabili che riflettono la luce e il suono
e hanno l’aspetto desiderato.
ARCHITETTURA DEGLI INTERNI SOSTENIBILE
Sebbene i progettisti degli interni siano stati
in prima linea rispetto agli standard dei materiali verdi e della
qualità dell’aria, hanno trascurato gli aspetti del
progetto che lo connettono al luogo, come l’integrazione
di energia sostenibile e l'orientamento.
Gli architetti degli interni, tradizionalmente hanno progettato
l’interno di uno spazio esistente in un edificio o di un edificio
in costruzione.
Quanto al progetto architettonico, l’opportunità di
connetterlo alle energie sostenibili non è stata considerata.
Un’opportunità importante sta nell’analizzare
lo spazio e le componenti funzionali nella loro relazione con il
sole e le condizioni esterne e con le risorse rinnovabili sostenibili
(luce, calore, ventilazione…)
Orientare la pianta dell’alloggio secondo il sole -riflessione
da altri edifici, visuali, venti dominanti, calore e illuminazione
naturale- può avere impatti positivi producendo benessere
su chi abita, e anche riducendo o eliminando l’uso di energie
non rinnovabili […].
In particolare le sfide sono le seguenti:
• Respingere, aumentare e/o filtrare la luce
naturale per ciascuno spazio e per ogni funzione;
• Far entrare la luce senza il calore;
• Far entrare il calore senza la luce;
• Ottenere disposizioni funzionali che rispondano alle necessità
specifiche dell’uso (eliminazione dell’abbagliamento
sui monitor, risveglio con la luce naturale, uso della luce riflessa
dalle superfici esterne);
• Gestire il ciclo dell’acqua;
• Usare materiali verdi;
• Modulare i materiali costruttivi, definendo i sistemi e
le componenti tenendo conto del riuso di tutti i materiali edilizi;
• Analizzare in che modo lo spazio può funzionare senza
usare energie non rinnovabili (funzionamento senza la spina).
Le attuali sfide globali e locali
costituiscono l’opportunità di dare risposte responsabili, attraverso la pratica progettuale, alle sfide della
sostenibilità. |
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