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< Dobbiamo pensare che lo scopo generale dell’economia è crescere e non la crescita in sè.
Inseguire la crescita illimitata è un suicidio> (David Suzuki)
Enough is Enough
da: www.steadystate.org
traduzione di Franca Bossalino
Come possiamo provvedere al benessere della popolazione del mondo senza ridurre alla ‘bancarotta’ i sistemi naturali che sostengono tutte le attività economiche (e umane)?
La crescita economica, mentre continua ad esigere un pesante tributo da parte dell’ambiente, non sta migliorando la vita della gente nelle nazioni ad alto reddito come l’Inghilterra. Lo affermano gli economisti Peter Victor, Tim Jackson and Andrew Simms- autori del Rapporto ‘Enough is Enough’ in cui individuano le politiche specifiche attuabili per raggiungere uno stato dell’ economia stabile, sufficiente a garantire un’ elevata qualità di vita, pur rimanendo all’interno della scala di ciò che la natura può fornire. |
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Sommario della conferenza che ha avuto luogo a Leeds UK, il 19 giugno 2010, una iniziativa di due Organizzazioni no-profit: ‘Economic Justice for All’ e ‘Centre for Advancement of the Steady State Economy’ (CASSE)
Obiettivi principali della conferenza:
Il primo è quello di diffondere sempre più la conoscenza delle prove che dimostrano come la crescita economica (produzione e consumo continui di beni e di servizi)
a) non è sostenibile ecologicamente,
b) non migliora la qualità della vita nei paesi ricchi, come il Regno Unito.
Il secondo, è quello di individuare politiche specifiche per il raggiungimento di uno stato dell’economia stabile( una alternativa ecologicamente e socialmente responsabile alla crescita economica nel Regno Unito)-
Oltre ai 250 economisti, hanno partecipato e dato il loro contributo scienziati, membri delle ONP, imprenditori, rappresentanti del governo e cittadini […]
[…] Il rapporto riassume le idee emerse durante la conferenza e fornisce degli approfondimenti relativi alle strutture e alle politiche che sarebbero necessarie in una economia in cui l’obiettivo sia ‘abbastanza’ invece che ‘di più’
La speranza è che queste idee contribuiscano allo sviluppo di un “nuova macro-economia” per la sostenibilità e che ci aiutino a costruire una economia prosperosa senza crescita.
Limiti ambientali alla crescita economica
Al fine di comprendere perchè valga la pena di lottare per un ‘economia che punta alla sufficienza‘ è utile analizzare perché un’economia che insegue continuamente il ‘di più’ sia destinata a fallire.
Innanzitutto, l’economia è un sotto-sistema dell’ambiente .
Tutti gli input dell’economia vengono dall’ambiente e tutti i rifiuti prodotti ritornano all’ambiente. Col crescere dell’economia, si richiedono più risorse e si scaricano più rifiuti. Dal momento che noi viviamo su un pianeta finito con risorse limitate, non è possibile che l’economia cresca all’infinito.
Per la maggior parte della storia dell’umanità, la dimensione dell’economia è stata modesta rispetto alla dimensione della biosfera.
Ma nel secolo scorso, l’economia è cresciuta in modo massiccio e l’equilibrio è cambiato.
Tra il 1900 e il 2005 il prodotto dell’economia mondiale è aumentato da 2 a 24 trilioni di dollari Questa crescita straordinaria dell’attività economica ha comportato un altrettanto straordinario consumo di risorse ed energia.
Oggi l’umanità consuma ,ogni anno, 11 volte l’ energia e 8 volte la quantità di risorse materiali che usava soltanto un secolo fa. L’appropriazione dei materiali, dell’energia e del suolo -da parte degli esseri umani -ha avuto un impatto profondo sugli ecosistemi riducendo lo spazio disponibile per le specie non-umane e provocando l’estinzione delle specie e la perdita della biodiversità.
Con l’aumentare dei materiali estratti dall’ambiente è aumentata la produzione di rifiuti.
Le emissioni di un inquinante in particolare, il biossido di carbonio, oggi sono tanto grandi da destabilizzare il clima globale.
Le ricerche recenti indicano che l’umanità ha oltrepassato 3 dei 9 confini ‘planetari’
Questi confini definiscono lo spazio operativo sicuro del pianeta. Oltrepassandoli, rischiamo di provocare un cambiamento climatico improvviso e catastrofico.
Altri indicatori ambientali, come l’impronta ecologica, suggeriscono che siamo nella fase di ‘superamento dei confini ecologici globali’.
Stiamo consumando risorse -come le foreste e la fauna marina- più velocemente di quanto impieghino a rigenerarsi e producendo CO2 a una velocità superiore a quella del suo assorbimento. Il risultato è il continuo esaurimento delle scorte di risorse naturali e dei servizi degli ecosistemi dai quali dipendono, in ultima analisi,le nostre economie e le nostre società.
Diminuzione dei Ritorni Sociali della Crescita Economica
Anche se trovassimo il modo per fare crescere l’economia senza esaurire le risorse o senza avere un impatto negativo sull’ambiente, ci sono importanti ragioni per credere che non varrebbe la pena perseguire una ulteriore crescita economica nei paesi ricchi.
Mentre il prodotto interno lordo pro capite(PIL) è più che triplicato in paesi come il Regno Unito e gli USA, fin dal 1950 i dati che rivelano il grado di soddisfazione dei cittadini per la propria vita, non sono certo migliori.
Quando si confrontano i dati nei vari paesi,emerge un quadro piuttosto interessante: la felicità e la soddisfazione aumentano con il reddito, ma solo fino a un certo punto.
Una volta che i bisogni fondamentali delle persone sono soddisfatti tanto da avere ‘abbastanza’ di beni e servizi, la crescita economica è incapace di migliorare il loro benessere.
La crescita economica ha fallito anche nel portare soluzioni durevoli all’occupazione e alla povertà. Nonostante la nostra continua ricerca per aumentare il prodotto lordo , il tasso di occupazione negli ultimi 40 anni è andato su e giù.
Una crescita senza posti di lavoro è diventata un fenomeno ordinario. E perfino con un aumento dell’economia globale di 24 volte nel corso del secolo passato, più di un miliardo di persone nel mondo vive con meno di 1 dollaro al giorno e un totale di 2,7 miliardi di persone vive con meno di 2 dollari al giorno.
Qualcuno sta traendo profitti dalla crescita economica globale, ma non sono i poveri del mondo.
E tutto ciò pone seriamente in discussione il perseguimento continuo della crescita economica in paesi come il Regno Unito
Dato che l’uso delle risorse globali è gia arrivato a un livello insostenibile, un’ ulteriore crescita nei paesi ricchi serve soltanto a ridurre la quantità di spazio ecologico disponibile per i paesi poveri, dove la crescita economica per alleggerire la povertà ancora non c’è.
L’alternativa auspicabile alla crescita economica
La sfida dunque è quella di immaginare come sostenere le economie che hanno gia ‘abbastanza’ beni e servizi, senza contare sulla crescita dei consumi.
Una economia stabile rappresenta una alternativa positiva al perseguimento di una crescita economica senza fine:
- è un’economia che ha l’obiettivo di mantenere un livello stabile di consumo delle risorse e una popolazione stabile
- è un’economia in cui l’uso dell’energia e delle risorse è ridotti a livelli che non escono dai limiti ecologici e in cui l’obiettivo di ottimizzare il prodotto lordo viene sostituito con quello di ottimizzare la qualità della vita.
. Quattro sono le caratteristiche-chiave di una economia stabile:
(1) una scala sostenibile
(2) un’equa distribuzione
(3) una efficiente localizzazione
(4) una elevata qualità della vita.
Scala sostenibile significa che la dimensione dell’economia è adeguata alla capacità degli ecosistemi di fornire le risorse e assorbire i rifiuti.
Equa distribuzione significa che gli individui hanno le stesse opportunità di ottenere ricchezza e reddito e che porre limiti alla disuguaglianza è un modo per prevenire le grandi differenze tra ricchi e poveri.
. Localizzazione efficiente significa che il potere dei mercati viene controllato in modo appropriato ( tenendo conto di dove i mercati funzionano e dove non funzionano) al fine di localizzare le risorse tra le attività concorrenti.
L’enfasi sulla elevate qualità della vita significa che la crescita economica cede il posto alle cose che sono veramente importanti per la gente, come la salute, il benessere, la sicurezza, comunità forti ed economia stabile.
Proposte per una economia stabile
Le proposte non debbono considerarsi come risposte definitive ma costituiscono un buon punto di partenza per il dibattito e l’ azione futuri.
1) Limitare l’uso delle risorse e la produzione di rifiuti.
Perché?
Per raggiungere un’economia stabile l’uso delle risorse e la produzione di rifiuti debbono stabilizzarsi entro i limiti ecologici. Le risorse non-rinnovabili, come i carburanti fossili, dovrebbero essere usate con un ritmo che tenga conto della capacità e velocità di assorbimento dei loro rifiuti.
Come?
Ponendo un limite all’uso di risorse specifiche basandosi sulle prove scientifiche più attendibili relative ai limiti ecologici. I limiti dovrebbero essere stabiliti dall’alto verso il basso, cominciando dal livello globale e arrivando, a quello delle comunità locali.
La capacità di gestire le risorse entro tali limiti , dovrebbe essere propria - a livello locale- delle organizzazioni di base. Un nuova politica per l’uso delle risorse deve assicurare a tutti i membri della società di ricevere una quota equa delle risorse limitate. Sarà necessario un sistema particolare per misurare non solo il rendimento economico materiale, ma anche le sue conseguenze sociali e ambientali.
2)Stabilizzare la popolazione
Perché?
L’uso totale delle risorse di un paese aumenterà quando il numero degli abitanti aumenta o quando aumenta il consumo di ciascun abitante-
Per raggiungere un’economia stabile- è necessario stabilizzare non soltanto l’uso delle risorse pro capite, ma anche il numero degli abitanti. Sono necessarie impronte più piccole, ma anche meno piedi
Come?
Per stabilizzare la popolazione nel Regno Unito, il governo dovrebbe sviluppare, adottare e attuare una politica di stabilizzazione della popolazione non-coercitiva. Questa politica dovrebbe mirare all’ equilibrio di immigrazione e migrazione e promuovere incentivi per limitare la dimensione della famiglia a uno o due figli.
Inoltre, bisognerebbe valutare gli effetti della crescita della popolazione e raccomandare altre misure potenziali. Per stabilizzare la popolazione globale, il Regno Unito dovrebbe sostenere politiche per l’educazione, l’accesso al controllo delle nascite e per l’uguaglianza dei diritti delle donne, ovunque.
Ci sono circa 80 milioni all’anno di gravidanze non pianificate in tutto il mondo -un numero quasi uguale alla crescita annuale della popolazione mondiale. Se tutte le donne del mondo fossero in grado di accedere alla pianificazione familiare , la strada verso la stabilizzazione globale della popolazione sarebbe molto lunga.
3) Limitare le disuguaglianze
Perché?
La crescita economica è molto spesso usata come una scusa per evitare di confrontarsi con la povertà e la disuguaglianza. La saggezza convenzionale è che “una marea che sale fa alzare tutele barche” ma questo approccio non ha funzionato (qualche beneficio graduale ai poveri è il risultato dell’aumento della ricchezza per i più ricchi). Il divario tra ricchi e poveri, nel RegnoUnito è aumentato in modo notevole nel corso degli ultimi 30anni.
La decima persona più ricca adesso guadagna 14 volte di più della decima più povera. Tali livelli di disuguaglianza dei redditi sono associate a una varietà di problemi di salute e sociali, compresi la perdita di fiducia, l’aumento delle malattie mentali e del tasso di criminalità. Sono necessarie politiche che affrontino direttamente la disuguaglianza per mitigare questi problemi, specialmente nelle economie che non crescono.
Come?
Per raggiungere una maggiore uguaglianza, bisognerebbe fare dei tentativi per rendere democratiche le istituzioni nelle quali le disuguaglianze si originano ,in particolare, nei luoghi in cui la gente lavora. Per ridurre le disuguaglianze nel lungo termine, bisognerebbe promuovere la proprietà dei mezzi di chi lavora, le cooperative e altri modelli di controllo democratico. Tali modelli consentono alle persone di determinare tariffe e salari differenziati e in tal modo di muoversi verso una democrazia stabile.
La tassazione progressiva e i programmi sociali generosi possono contribuire a ridurre le disuguaglianze e ad eliminare la povertà, in particolare nel breve termine. Il reddito di un cittadino combatterebbe la povertà ,offrendo una pagamento automatico senza condizioni ad ogni individuo, come diritto alla cittadinanza. Si potrebbe limitare il reddito degli impiegati più pagati di una azienda a un certo multiplo del reddito degli impiegati meno pagati.
4) Riformare il sistema monetario
Perchè?
Il sistema monetario basato sul debito ha tre conseguenze
(1) la crescita economica (per pagare I debiti contratti con le banche )
(2) l’inflazione (la circolazione del denaro tende a superare il volume di beni e di servizi prodotti)
(3) la instabilità (quando la banca sospende il prestito, il sistema economico collassa)
(4) la disuguaglianza dei paesi( un piccolo numero di paesi sono diventati ’riserve di denaro’ per tutto il mondo. Se l’economia deve stabilizzarsi si deve stabilizzare anche l’erogazione di denaro.
Come?
Alle banche private dovrebbe essere proibito creare denaro dal niente e il controllo dell’erogazione di denaro- una risorsa pubblica- dovrebbe essere trasferito a una autorità pubblica come la Banca di Inghilterra. Questa dovrebbe decidere la quantità di denaro necessaria per agevolare gli scambi nell’economia, crearli senza debiti e trasferirli al governo per spenderli per i bisogni reali.Per prevenire l’inflazione le tassazioni governative e le spese dovrebbero essere legate alla creazione del sistema monetario. Allo stesso tempo, le comunità dovrebbero essere incoraggiate a creare la propria moneta per sostenere l’attività economica locale e il RegnoUnito dovrebbe promuovere una negoziazione globale per creare una moneta internazionale neutrale che sostituisca le riserve monetarie in uso oggi.
5) Cambiare il modo di misurare il progresso
Perchè?
Il principale indicatore dell’economia attualmente in uso èil PIL.
Il PIL è un buon parametro di misura per l’attività economica – del denaro che ‘cambia mani’ ma è insufficiente per misurare il progresso o il benessere.
Il PIL mette nel mucchio le spese desiderabili( per il cibo, il divertimento e per investire nell’educazione),con quelle non desiderabili ( il costo delle guerre,del crimine, dell’inquinamento e degli imprevisti della famiglia.)
Servono nuovi indicatori che integrino o addirittura sostituiscano il PIL; che funzionino meglio per individuare quello che è veramente importante per noi.
Come?
Si dovrebbe creare un nuovo sistema di indicatori che separi i fini (obiettivi) dai mezzi (come raggiungiamo gli obiettivi).
La chiave per raggiungere un ’economia stabile, sarebbe il benessere umano sostenibile ed equo invece che la crescita del PIL ( che è solo un mezzo per questo fine.)
La serie di indicatori dovrebbe includere 3 aggruppamenti:l’ambiente, il sistema economico e il benessere umano. Ciascuno dei tre dovrebbe comprendere un indicatore principale e una serie di sotto-indicatori.
L’indicatore principale nel caso dell’ambiente: deve tener conto di:
- impronta ecologica
- aree biologicamente produttive necessarie a generare le risorse consumate da una nazione e ad assorbire i rifiuti prodotti
Nel caso del sistema economico:
- disuguaglianza dei redditi
- dimensione del divario tra ricchi e poveri
Nel caso del benessere umano,una combinazione di
- aspettativa di vita(misura oggettiva)
- soddisfazione (una misura soggettiva)
6)Assicurazione del pieno impiego
Perchè?
Nell’attuale sistema economico la crescita ( aumento della produzione e dei consumi) è affidata al mantenimento o all’aumento delle opportunità di lavoro.
In uno stato di stabilità economica, non sarebbe possibile aumentare la produzione e il consumo se da ciò derivasse un aumento nell’uso delle risorse e nella produzione di rifiuti.
Con una minore produzione ci sarebbe meno lavoro da fare nell’economia,da cui deriverebbe un aumento della disoccupazione, a meno che non vengano adottate nuove politiche per evitare che ciò avvenga.
Come?
Invece di usare il progresso tecnologico per produrre più beni e servizi, (come facciamo adesso) dovremmo usarlo per aumentare il tempo libero, accorciando
gradualmente la giornata lavorativa retribuita, la settimana, l’anno e la carriera.
Ai singoli individui dovrebbe essere data la libertà di adattare il proprio modello lavorativo alle proprie preferenze, mentre dovrebbero essere dati sostegno e incentivi per incoraggiare una riduzione generale del tempo lavorativo. Questa aiuterebbe a contenere la disoccupazione distribuendo il lavoro disponibile in modo più equo.
Se nella transizione verso una economia stabile la disoccupazione fosse ancora una preoccupazione, il governo potrebbe agire come “ultima spiaggia”, garantendo posti di lavoro nello stesso modo in cui garantisce l’educazione primaria e l’assistenza medica.
Una politica che garantisca il lavoro, genera reddito per quelli che non trovano un impiego, consente di completare i lavori pubblici utili a un costo relativamente basso e di alleviare i problemi sociali e psicologici che nascono quando le persone vogliono lavorare ma non riescono a trovare un lavoro.
7) Ripensare l'economia e la produzione
Perchè?
Il mondo convenzionale dell’economia cerca di aumentare i profitti finanziari, attraverso la riduzione dei costi e la competizione delle azioni di mercato.
Il perseguimento di profitti sempre più alti spinge le imprese ad incoraggiare la produzione che aumenta l’uso delle risorse. Gli investitori tendono a mettere il loro denaro nella espansione dei settori dell’economia incoraggiando sempre più la crescita.
Questo approccio (‘business as usual’) non può continuare. Le imprese, con il sostegno del governo, debbono adattarsi ad operare all’interno dei limiti ecologici.
Come?
Invece di tentare di far aumentare continuamente i profitti, le imprese dovrebbero porsi l’obiettivo di raggiungere “profitti adeguati”. Il reddito totale di un’impresa dovrebbe essere abbastanza grande da essere finanziariamente produttivo ( per sostenere i costi del capitale) ma non tanto grande da provocare danni ambientali.
Ogni impresa dovrebbe avere due nuove informazioni per determinare se sta ottenendo profitti adeguati:
1) una misura del suo impatto ecologico totale
2) una indennità ecologica a cui paragonare l’impatto.
Queste informazioni contribuirebbero a ridimensionare il livello dell’attività economica delle imprese affinchè siano sostenibili.
Un’economia stabile richiederà anche un cambiamento verso forme alternative di organizzazione delle imprese, come cooperative, fondazioni e società di interesse pubblico Queste forme di organizzazione non si preoccupano della crescita nello stesso modo delle corporazioni di azionisti che tendono a massimizzare i profitti.
L’obiettivo principale di una società di interesse pubblico, ad esempio, è quello di ottenere dei benefici sociali; il profitto finanziario è secondario.
I politici dovrebbero incoraggiare queste forme alternative di impresa:
(1) rendendo semplice la loro costituzione (o cambiamento)
(2) tassando I profitti in eccesso delle corporazioni.
8) Rafforzare la cooperazione globale
Perchè?
L’uso globale delle risorse è già arrivato a un livello insostenibile. Eppure ancora molte nazioni debbono aumentare il loro uso delle risorse per alleviare la povertà e soddisfare il bisogni fondamentali della popolazione. Queste nazioni stanno in forte contrasto con le nazioni ricche come il Regno Unito dove i benefici della crescita sono stati già raggiunti. Il Regno Unito e altre nazioni ricche debbono stabilizzare -o addirittura rallentare- le loro economie per lasciare lo spazio ecologico necessario alla crescita delle nazioni più povere.
Se alcune nazioni realizzassero la transizione a una economia stabile mentre altre ancora inseguono la crescita, potrebbero nascere dei problemi.
Le economie ricche che debbono decrescere e le economie in via di sviluppo debbono lavorare insieme sui meccanismi specifici che consentiranno loro di co-esistere e di svilupparsi sostenendosi reciprocamente, in modo giusto ed efficace. Come?
Le Organizzazioni Internazionali quali le Nazioni Unite, la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale, l’Organizzazione Mondiale del Commercio, dovrebbero essere democratizzate in modo da rappresentare gli interessi della maggior parte delle popolazioni viventi sul pianeta. I paesi ricchi dovrebbero promuovere trasferimenti di tecnologie verso le nazioni in via di sviluppo, per eliminare la dipendenza pericolosa del Sud dal Nord.
Ove possibile, beni e servizi dovrebbero essere prodotti localmente.
Tariffe doganali dovrebbero essere applicate per proteggere le industrie delle economie stabili dalla competizione con le industrie dei paesi in cui i costi ambientali e sociali non siano stati internalizzati.
Il ricavato potrebbe essere utilizzato per gli aiuti internazionali ai paesi in via di sviluppo, per aiutarli , in particolare, a svilupparsi con modalità a basso impiego di materiali. Per prevenire la fuga dei capitali, nel caso in cui fosse un problema,si potrebbero fare dei controlli specifici sui capitali, e si potrebbero esigere tempi minimi di residenza degli investimenti all’estero.
9) Cambiare Comportamento nei Consumi
Perchè?
La norma sociale del consumismo, che attribuisce più valore al ‘consumare’che al ‘fare’ all’essere o al ‘produrre’, domina la società. Questo dominio è problematico per alcune ragioni:
(1)Il consumismo richiede che la gente consumi sempre di più, il che è impossibile in un pianeta finito
(2) La felicità che deriva dal consumismo è transitoria; per quanto gli individui consumino, non saranno mai soddisfatti
(3) Il consumismo crea e rafforza le disuguaglianze sistemiche. La sfida per la realizzazione di una economia stabile consiste nel trovare una nuova norma sociale per cui la grande maggioranza dei cittadini scelga quotidianamente ciò che è ‘abbastanza’ e non ciò che è ‘di più’.
Come?
Il cambiamento verso un “comportamento di massa che aspira ad ottenere ciò che è ‘abbastanza’ richiederà la rapida diffusione di nuovi valori attraverso le reti multiple della la società.
Alcune azioni che potrebbero contribuire al cambiamento nei comportamenti comprendono:
-il reclutamento di individui influenti che agiscano per il cambiamento
l’organizzazioni di sostegno con obiettivi che sfidano o contraddicono il consumismo,
-la promozione dei benefici di stili di vita non-materialisti
-la creazione di infrastrutture che consentano a nuove forme di entità corporative e civiche di emergere
-il superamento della resistenza delle corporazioni e del governo.
C’è una accettazione implicita in gran parte della società del fatto che i valori egoistici e personalistici che costituiscono lo sfondo del consumismo siano ragionevoli e necessari.
Questa accettazione deve essere invertita. La gente comune può dare un esempio positivo di come vivere secondo valori che rifiutano il consumismo. La motivazione è anche una chiave per i cambiamenti nel comportamento.
Il consumismo è attraente solo per una parte del nucleo delle motivazioni umane ( l’edonismo, lo status e il successo.) Anche l’amore, la relazione profonda, l’amicizia, la spiritualità e la creatività sono fonti potenti della motivazione ed è fondamentale attingervi.
10) Coinvolgere i politici e i media
Perchè?
La ricerca accademica indica che la crescita economica non può e non deve restare l’obiettivo delle nazioni ricche ma nonostante ciò, politici e media discutono raramente questo punto di vista o il potenziale della alternativa della stabilità economica. Per costruire un movimento mirato a raggiungere una economia stabile, politici e media debbono porre fine al loro silenzio sulla alternativa a una continua crescita economica.
Come?
Per coinvolgere quelli che prendono le decisioni e coloro che influenzano l’opinione pubblica in un dibattito attivo sui problemi della crescita e delle potenziali soluzioni economiche, si dovrebbero identificare o creare nuovi forum.
Ci sono molti luoghi in cui i limiti della crescita sono già riconosciuti o discussi nella politica ( cinture verdi, rifiuto della politica del ”prevedere e provvedere”, il budget del carbonio, etc). Allargando il dibattito in questi forum si potrebbe contribuire a portare le economie stabili in primo piano.C’è anche bisogno di elaborare in modo più rigoroso il funzionamento, nella pratica, di una economia stabile e dei modi in cui i limiti ecologici possano riflettersi, ed essere rispettati, nella politica.
Si dovrebbe trovare un accordo tra le principali scuole di business e i dipartimenti di economia, per includere una copertura obbligatoria, all’interno dei corsi di laurea, delle differenti opinioni sulla sostenibilità e sui limiti alla crescita.
Infine, un’economia stabile richiede un’immagine più pubblica e accessibile e anche un nuovo nome che abbia una risonanza con il pubblico. La produzione di un film indipendente che proponga alla gente un viaggio pieno di emozioni, sarebbe un modo potente per creazione una nuova consapevolezza nella gente.
11) Creare un’economia durevole
Il rapporto raccoglie le idee delle oltre 250 persone presenti alla Conferenza di Leeds sull’economia stabile. Alcune delle idee sembreranno indubbiamente radicali e non ci aspettiamo che i lettori concordino con ciascun suggerimento.
Perfino noi, come autori, abbiamo opinioni diverse sui temi specifici. Ma la direzione generale che il cambiamento deve prendere sta diventando sempre più chiara- da ‘più’ ad ‘abbastanza’, dalla ‘crescita’ alla ‘stabilità’.
Le idee presentate in questo rapporto costituiscono l’inizio di un documento per una economia giusta ed efficiente.
Il documento riguarda le solide fondamenta ( le caratteristiche dell’economia che noi vogliamo), una robusta struttura di supporto ( politiche progettate per il raggiungimento di questa economia ) e un tetto (l’obiettivo di un benessere umano sostenibile ed equo).
Dobbiamo costruire una nuova economia più resiliente come propone il documento ma non possiamo cominciare da zero. Stiamo cavalcando l’attuale sistema economico che ha bisogno di essere riparato in molte sue parti. Questo ci impone di ri-pensare i concetti economici fondamentali quali investimento, produttività e proprietà , cosa significano nell’ attuale sistema economico e cosa significherebbero in una economia stabile.
-L’investimento :è principalmente un modo di generare ritorni finanziari. E’ un modo per usare il denaro per creare denaro. E’ anche un modo per generare ritorni sociali e ambientali. Implica anche gli attuali consumi e l’uso delle risorse risparmiate per costruire un futuro migliore.
-La produttività : Migliorare la produttività anziché massimizzarla ( produrre di più con maggiori risultati per ogni ora di lavoro) è tra i maggiori interessi della società.
I benefici ricavati dalla produttività dovrebbero essere usati per ridurre il lavoro che non ci piace, ma non dovrebbero essere usati per sostituire il lavoro che arreca gioia e significato alla vita della gente.
-La proprietà dei mezzi di produzione ricade in una delle due categorie : pubblico e privato.
Non è una scelta tra bianco o nero tra pubblico o privato. In mezzo, c’è un’intera gamma di altri modelli innovativi di proprietà.
12) Il coraggio di andare avanti
Noi speriamo che questo rapporto generi il dibattito, perché il dibattito è necessario. Ma questo rapporto è più che una raccolta di idee che debbono essere discusse. E’anche un appello a passare con coraggio dalle idee alle azioni.
Dobbiamo cominciare la transizione verso uno stato dell’economia stabile, senza esitare , se vogliamo raggiungere il benessere per tutti i popoli senza superare i limiti ecologici. Per procedere, dobbiamo:
-Pubblicizzare gli aspetti negativi della crescita e quelli positivi di un’economia stabile.
Il movimento politico di transizione ha bisogno di un nome e di un nome che ispiri.
I concetti debbono essere esaminati con molta attenzione e rigorosamente discussi in pubblico. I politici e altre personalità influenti debbono sostenere la pubblicità per la transizione.
-Costruire la credibilità: le persone vogliono sapere come funzionerebbe in pratica una economia che non cresce e che cosa significherebbe per la loro vita quotidiana. Per costruire l’alternativa dell’economia stabile è necessario che i ricercatori diano risposte alle preoccupazioni della gente.
-Cominciare a mettere in atto le politiche. Le politiche proposte e discusse alla conferenza e dettagliatamente descritte nel rapporto sono risposte positive a un sistema che non sta funzionando. Si sostengono l’un l’altra, ma la loro attuazione richiederà alla società di superare i modi profondamente radicati di fare le cose
Le politiche più praticabili dovrebbero essere messe in atto ( sfruttando le opportunità) per aprire la porta ai cambiamenti più difficili.
-Incoraggiare il cambiamento nei comportamenti.
L’economia è un costrutto umano.
Le “leggi” dell’economia non sono come la legge di gravità. Possono essere cambiate. Ma alla fine se noi vogliamo cambiare l’economia, dobbiamo anche cambiare i comportamenti. Può sembrare un compito angosciante, ma non è impossibile.
Tutto quello che dobbiamo fare è guardare e prendere l’ispirazione dai modi in cui la cultura e le regole di comportamento sono cambiate nel tempo. Nel mondo attuale iper-connesso, i cambiamenti possono accadere più rapidamente in ogni momento della storia.
Ma per raggiungere la stabilità economica dobbiamo cominciare la transizione adesso- perché il tempo è il limite ultimo che abbiamo davanti ed è l’unica risorsa di cui non avremo abbastanza.
full report
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