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Urbanarbolismo è uno studio di architettura specializzato nell'integrazione di architettura e natura.
Con la denominazione "Progetto urbanarbolismo" lo Studio garantisce la simbiosi tra l'architettura e le condizioni climatiche e ecologiche del luogo. Il progetto pone molta attenzione alle necessità e alle attività di chi abita e ai processi con i quali la natura può aiutare gli edifici ad essere più confortevoli e a migliorare la qualità della vita.
Manifesto urbanarbolista
https://www.urbanarbolismo.es/blog/manifiesto-urbanarbolista/
L’Urbanarbolismo è un nuovo modo di pensare l’architettura.
Con questo obiettivo abbiamo elaborato alcuni criteri di qualità per i nostri prodotti e servizi che riassumiamo nei seguenti punti:
- Non esiste una linea di demarcazione tra l’urbano e il naturale.
Nell’urbanizzare non solo dobbiamo creare uno spazio per noi ma dobbiamo migliorare gli ecosistemi esistenti nel luogo e se non ci sono, dobbiamo incentivarli.
- Natura protetta dall’urbano.
In ogni progetto di urbanizzazione almeno l’85% della sua superficie deve essere destinato alla ‘natura incentivata’ , intendendo con questo uno spazio in cui l’uomo facilita la comparsa e la diversità delle specie vegetali e animali. (esempi: la pinada de Guardamar, il parco naturale del Peñon de Ifach o il parco naturale del Hondo.)
- Minima superficie impermeabile.
Uno dei problemi causati dalle città è che la superficie occupata è in gran parte impermeabile e questo a sua volta genera problemi come l’inondazione, il riscaldamento, l’eliminazione dell’evaporazione e traspirazione i sovraccosti delle infrastrutture di drenaggio. Riducendo la superficie impermeabile della città del 10% della superficie totale, risolveremo la maggior parte di quei problemi.
- Compensazione delle emissioni di CO2.
1 kw/h di elettricità = 510 gr de CO2
1 km in automobile = 150g de CO2
1 km in treno = 35g de CO2
1 km in autobus = 30g de CO2
10 alberi di noce in 20 anni assorbono 10.000 kg di CO2
L’urbanizzazione deve compensare all’interno della sua superficie le emissioni di CO2 che produce. Compresa quella prodotta dagli spostamenti verso i centri di servizi territoriali.
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Potenziare e rendere trasparente il sistema di gestione e riutilizzazione dell’acqua.
L’acqua costituisce un problema legato allo spreco che ne facciamo. Se utilizzassimo dei sistemi per far sì che ciascun cittadino si renda conto di quanta acqua consuma e di qual’è la sua origine, di quanta se ne ricicla e per quali scopi, avremmo risolto gran parte del problema.
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Strumentalizzare la vegetazione.
Un albero non è soltanto un elemento paesaggistico:
- Assorbe una grande quantità di CO2.
- Alcune specie assorbono certe sostanze inquinanti.
- Evapora e traspira rinfrescando l’insediamento e aumentando la probabilità di pioggia.
- Certe specie si possono utilizzare nei cicli di depurazione delle acque residue.
- Impedisce l’erosione del suolo
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Strumentalizzare la struttura naturale del territorio
Nella pratica urbanistica corrente, l’acqua dall’alto viene canalizzata in basso nel terreno, distruggendo i principali ecosistemi.
La soluzione è considerare i boulevard come unità urbanistiche stabilendo una simbiosi con le abitazioni in cui si inseriscono.
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Minimizzare il trasporto dei materiali, delle demolizioni e dei terrapieni.
- Conservare intatto lo strato superficiale del suolo che richiede vari anni per diventare una struttura capace di accogliere la vita.
- Non muovere la terra costituisce un risparmio di energia.
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