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Ciascuno di noi è chiamato
a utilizzare il suo breve passaggio sulla Terra con saggezza, con
la consapevolezza delle impronte che ci lasciamo alle spalle nel
nostro viaggio attraverso la vita, e dell’interdipendenza
delle cause e degli effetti. Avendo cominciato come insegnante e
adesso con la prospettiva di cinquanta anni nel Movimento Sarvoyada,
ho capito che i principi della Carta della Terra sono gemme sfaccettate
di saggezza.
Come ogni lezione, questi principi debbono essere condivisi nella
pratica per avere l’impatto voluto. Infatti è la parola
‘condividere’ che è al centro del sistema di
valori che ha animato il Movimento Sarvoyada. E’ la forza
che motiva migliaia di villaggi –la rete che connette la conoscenza
che ha dato forma a quello che le popolazioni dei villaggi hanno
saputo da generazioni.
Sradicare la povertà è l’ imperativo
etico, sociale e ambientale di giardinieri, contadini, forestali
e studenti che vengono addestrati nei villaggi e nei quartieri.
Sarvoyada produce e distribuisce microrganismi efficaci a ridurre
la dipendenza dai pesticidi.
Noi abbiamo sostenuto la produzione della dendro powder e altre
forme di biomassa, di compostaggio e riciclaggio e i programmi dei
giovani ambientalisti per la pulizia dei laghi e dei corsi d’acqua.
Se si passa più di un’ora in qualunque centro urbano
del nostro bel paese, gli effetti negativi dell’urbanizzazione
e della commercializzazione, diventano sorprendentemente evidenti.
L’inquinamento dell’aria e la dipendenza dalle energie
non-rinnovabili limita perfino la nostra capacità di respirare.
L’infrastruttura del trasporto richiesta per trasportare enormi
quantità di beni di consumo non necessari e artificiali dal
porto al villaggio è terribilmente inadeguata.
Dallo spazio si può vedere quest’isola
che, un tempo coperta di foreste pluviali e ricca di vita naturale,
appare oggi come un patchwork di strade intasate da ingorghi di
gente che lascia casa e famiglia per andare al lavoro nelle fabbriche
di abbigliamento e di beni per il consumo al dettaglio che sono
molto più cari di quanto gli stessi operai possono permettersi.
Il marchio “made in Sri Lanka” sui vostri abiti può
essere in sé un beneficio a breve-termine ma una maledizione
a lungo-termine.
Sebbene si possa restare paralizzati dalla disperazione
di fronte alle attuali tendenze, Sarvoyada e la Carta della Terra
hanno le loro radici in un modo di pensare e di agire decisamente
differente. Invece di cedere alla violenza della guerra civile,
Sarvoyada ha visto che la meditazione di massa in cui sono stati
coinvolti due milioni di persone, nei momenti critici ha generato
un’ atmosfera travolgente e una disposizione psicosociale
alla pace.
I visitatori delle più note prigioni dello
Sri Lanka stanno adesso scoprendo che i programmi di meditazione
sponsorizzati da Sarvoyada hanno allentato le catene della retribuzione.
I criminali in prigione sono diventati molto meno violenti. I programmi
di Sarvoyada relativi ai rapporti tra i generi, ai diritti dei bambini
e delle donne, pongono l’enfasi sullo “spirito della
legge” e anche sul dubbio funzionamento di un sistema legale
che, in generale, offre poco aiuto ai poveri.
Discutere i dettagli dei progetti, comunque, non
comunica in modo adeguato i fondamentali principi della Carta della
Terra alle masse dello Sri Lanka e alle loro controparti in tutto
il mondo che sopportano indicibili sofferenze. Così come
la povertà economica o l’isolamento depriva gli abitanti
dei villaggi anche di un minimo di felicità nella loro lotta
per la sopravvivenza, giorno dopo giorno, allo stesso modo la povertà
spirituale e il senso di alienazione rende vuoto il benessere materiale
delle società post-industriali. Ecco perché il risveglio
di tutto quanto Sarvoyada e la Carta Della Terra prefigurano è
di una più profonda natura.
Perfino le migliori iniziative dei governi, e dei partiti politici,
non produrranno i risultati desiderati se il singolo cittadino non
le comprende o non vi partecipa spontaneamente.
Tutti noi avremmo dei benefici aiutando la gente comune a fare esperienza
della gioia e della conquista dell’auto-governarsi attraverso
la partecipazione.
Le Nazioni possono riunirsi, deliberare e fare dichiarazioni. Possiamo
firmare accordi di cessate il fuoco e smettere di ucciderci a vicenda.
La separazione di questi tentativi non ci consentirà di nutrire
la vera totalità che, a quanto pare, abbiamo trascurato.
Se siamo saggi e devoti alla causa, possiamo trasformare le buone
intenzioni in buone azioni che tutte insieme potranno davvero consentirci
un viaggio più lungo e felice su questa Terra. Possiamo realizzare
la speranza che tutti gli esseri viventi siano felici, anche nei
momenti più brevi del viaggio.
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