La Carta della Terra e la cittadinanza globale
Sull’ interdipendenza globale e la responsabilità universale.

Nigel Dower, 2005

da EARTH CHARTER IN ACTION
traduzione di Franca Bossalino
 
 

In questo capitolo cerco di considerare la Carta della Terra e la cittadinanza globale come complementari l’una all’altra. Discuterò del fatto che, a una certa scala, la Carta della Terra fornisce il contenuto- la Carta come etica globale- e l’altra, la forma- la sensazione motivante di essere cittadino di una comunità globale. Allo stesso tempo, la giustapposizione delle due differenti idee- sia nel pensiero in generale che nell’educazione- fornisce il contesto del dibattito critico, della discussione e del dialogo su entrambe e perciò, rafforza l’impegno verso ciascuna delle due. Questa, almeno, è stata la mia esperienza di docente che ha cercato di insegnare agli studenti del college a pensare in modo costruttivo ai temi dell’etica globale e anche di chi si è interessato alla Carta della Terra e alla cittadinanza globale per qualche tempo- impegnandosi con altri in discussioni sui temi della globalizzazione.
La prima idea, si basava prevalentemente su parte di quello che avevo insegnato, in due corsi dell’Università di Aberdeen che io stesso coordinai, dal 2000 al 2004 sui temi ”La sfida dell’Ambiente” e” La cittadinanza globale”. La seconda, era emersa dalle lezioni e dalle conferenze fatte, che includevano o meglio ponevano l’attenzione sulla Carta della Terra. Il primo obiettivo che mi pongo qui, in termini pratici, è quello di fare degli esempi sulle questioni in cui si possano mettere a fuoco la relazione tra la Carta e la cittadinanza globale.
Ai fini di questa discussione, l’affermazione che siamo cittadini globali è un’affermazione: innanzi tutto, del fatto che esistono certi valori universali -accettati in tutto il mondo o che dovrebbero esserlo; inoltre, del fatto che tutti noi apparteniamo in qualche modo a una comunità globale considerata sotto vari aspetti- morale, politico, legale, sociale, etc.
In generale, l’etica sostenuta dai cittadini globali nel mondo moderno ha due ulteriori caratteristiche: la prima è che l’etica pone l’accento sull’idea degli obblighi o delle responsabilità trans-nazionali; per esempio: noi abbiamo obblighi di assistenza al di fuori dei confini nazionali verso qualunque essere umano che ha bisogno di aiuto; la seconda è che l’etica globale approvata deve essere accessibile ai popoli di qualunque fede, cultura o filosofia- cioè l’etica non è legata per esempio alle premesse teologiche di una particolare religione.
La Carta della Terra è, essenzialmente, ai fini della discussione, un’etica globale per i seguenti tre aspetti:
- è un insieme di principi comprensivi, nel senso che coprono tutta la gamma dei principali valori universali applicabili all’esistenza umana ma non comprensivi nel senso di essere legati ad alcuna visione comprensiva del mondo, come il Buddismo e il secolare antropocentrismo;
- è globale, nel senso che è veramente accettata dalla gran parte delle popolazioni del globo; - è globale, anche perché è il risultato di un ampio processo di consultazione globale.

Inoltre, la Carta della Terra è un documento pubblico disponibile all’adozione da parte dei singoli che lo fanno nella piena consapevolezza di fare qualcosa che hanno fatto anche altre centinaia di migliaia di persone. I valori della Carta non sono condivisi semplicemente nel senso che sono gli stessi per differenti popoli; sono condivisi nel senso più profondo di appartenere alla stessa comunità dei valori condivisi.
Al di là del fatto che la Carta della Terra ci invita esplicitamente a pensare a noi stessi fra gli altri cittadini del mondo (preambolo,par.5), è chiaro dalle suddette caratteristiche delle due idee che queste sono strettamente collegate.
Un cittadino in cerca di un’etica ragionevolmente globale può trovarla nella Carta della Terra , dal momento che questa è ad ampio spettro ma è accessibile a molti punti di vista; può trovarvi ulteriori ragioni per adottarla, oltre che per la sua inerente ragionevolezza, per il fatto che nasce dal mondo.
E’ possibile che tra i sostenitori della Carta qualcuno respinga il discorso della cittadinanza globale- forse domandandosi sulla sua connotazione ”politica”, considerando che la Carta della Terra ha a che fare con la trasformazione della vita quotidiana, non delle forme di governo. O, è possibile che qualcuno discuta sul carattere “antropocentrico”- limitato agli uomini- mentre noi apparteniamo a una “comunità etica” o al” commonwealth della vita”; è possibile che qualcuno addirittura metta in discussione l’intera idea dell’‘etica globale’, forse perché semplicemente non è- o non è ancora- globalmente accettata.
Al contrario, qualcuno impegnato nella cittadinanza globale o nell’etica globale, può non essere particolarmente incline ad associare le due con la Carta della Terra se, ad esempio, pensa che i principi della Carta sono sbagliati secondo alcuni significativi aspetti; troppo pluralistici, consentendo troppa diversità; troppo idealistici e blandi tali da essere irrilevanti, in ogni caso, per prendere le decisioni; o troppo dettagliati per essere candidati a diventare un’etica globale. Reazioni come queste sono certamente sorte nelle discussioni che ho avuto con i gruppi universitari. Poiché per varie ragioni poteva esserci la sensazione che non fossero tanto collegate, bisogna dire che mentre tali antagonismi sono possibili e sono certamente venuti alla superficie per alcuni studenti, nel mio insegnamento, è probabile che il risultato di metterle insieme sia il rafforzamento reciproco- ciascuna fornisce quello che può mancare o che è un elemento debole, nell’altra.
La maggioranza delle persone, quindi, riflettendo sulla prima, comincerà anche a pensare all’altra e ad accettarla così che le due si rafforzeranno reciprocamente, soprattutto perché una ha accesso alla più ampia gamma di strumenti concettuali per articolare l’altra. In questo modo si ha un quadro completo della forma e del contenuto di un’etica globale. Almeno dalla mia esperienza di tentare di insegnare sulla base di queste idee, le reazioni positive sono più comuni di quelle negative; ma, la generalizzazione è un atto di fede, perché non ho fatto né visto alcuna conferma sociologica. Inoltre, la combinazione delle due fa emergere i temi e le potenziali opposizioni, creando così il contesto di una discussione più vigorosa e costruttivamente critica.
Certamente, un’attitudine di lealtà critica e di critica costruttiva verso la Carta della Terra è importante per mantenerla come etica vivente e non come una specie di sacra scrittura su cui non ci può essere dibattito né interpretazione. Probabilmente etica globale e cittadinanza globale traggono beneficio dalla contestazione.
E’ anche un atto di fede supporre che dove c’è un dibattito aperto il risultato sarà generalmente in linea con quello che si crede sia giusto! La mia esperienza di insegnamento in questo campo è che, nonostante ci saranno sempre singoli studenti che rifiutano la cittadinanza globale e/o la Carta della Terra, di solito molti finiscono con l’entusiasmarsi a quelle idee alla luce della discussione critica; la combinazione delle due aiuta a costruire una struttura circolare per la discussione precisamente perché una è complementare dell’altra, come ho già detto.
Un modo di porre la questione è quello di notare che il discorso sulla cittadinanza globale, prende in considerazione i fatti della globalizzazione, più esplicitamente di quanto non faccia la Carta, che può sembrare alquanto staccata dalle realtà dei processi socio-politici globali.
Chi ha interesse per la cittadinanza globale riconosce i processi che hanno stimolato, nelle organizzazioni non governative e nella società civile, le varie espressioni e l’incorporamento della cittadinanza globale, aiutano a radicare la Carta della Terra nella comunità globale emergente di cui è parte.
Il cittadino globale può anche trovare nella Carta della Terra una concreta espressione di un’etica globale che altrimenti potrebbe sembrare troppo astratta e indefinita. Inoltre, per il fatto che egli sente che quell’etica deve essere veramente condivisa dagli operatori di tutto il mondo, e non essere soltanto un’idea nella sua mente, la Carta della Terra è esattamente quello che ci vuole, perchè è, se non altro, un’etica realmente condivisa e percepita dai popoli di tutto il mondo.


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