Newsweek
Intervista con William McDonough
di Fareed Zakaria
traduzione di Franca Bossalino

L’architetto William Mc Donough ha derivato le sue tecniche del ‘costruire verde’ dal mondo che lo circonda. Prima di frequentare la scuola di Architettura di Yale ha lavorato su un progetto di re development in Giordania e ha osservato il modo intelligente in cui le ‘tende’ dei Beduini utilizzavano i materiali naturali per proteggersi dagli elementi. Il suo progetto più ambizioso-  quello del rinnovamento del complesso Ford Motors a Dearborne, nel Michigan, comprende una copertura verde  di oltre 11 acri di vegetazione che provvede alla purificazione dell’acqua piovana,  e al condizionamento naturale dell’aria.
L’inviato di NEWSWEEK Fareed Zakaria, ha parlato con lui sull’efficienza energetica in architettura, del progetto futuro dell’ambiente e della possibilità di eliminare tutti i rifiuti industriali dal nostro pianeta.

Estratto dell’intervista

Zakaria:  Quanto è importante aumentare l’efficienza energetica  nei nostri edifici?

McDonough: Non c’è dubbio  che l’efficienza energetica negli edifici esistenti e nei nuovi edifici sia uno dei modi più economici di risparmiare immense quantità di energia. Gli edifici consumano circa il 40% dell’energia che usiamo e inoltre, gli edifici esistenti saranno la infrastruttura principale per molti anni a venire. Pertanto….è il luogo adatto in cui cercare di risparmiare energia. Le strategie economicamente efficienti per la riduzione energetica potrebbero  portare  ovunque, a un risparmio tra il 25 e il 50%.

Zakaria: Quali sono le tecnologie ‘chiave’  per farlo?

McDonough: In gran parte si tratta di comune buon senso.  Innanzi tutto noi vogliamo  smettere di riscaldare, raffreddare e illuminare fantasmi che usano sistemi di controllo intelligenti, senza fili, che si accorgono se la gente è presente e no. Stiamo cominciando a considerare  le finestre che hanno delle enormi proprietà termiche, l’isolamento delle abitazioni …sono molto efficaci.

Zakaria:  lei ha realizzato alcuni edifici verdi rivoluzionari per compagnie come la Ford. Questi sono pezzi da vetrina che solo le Aziende  che fanno parte della lista Fortune 500 possono permettersi?

McDonough: I nostri  clienti hanno avuto risultati economici: se guardate l’impianto della  Ford, ad esempio,  quella copertura verde  fa risparmiare alla Ford milioni di dollari  nella gestione delle acque piovane in modo estremamente pratico. Per l’impianto di gestione delle acque piovane ci sarebbero voluti 48 milioni di $ per le tubature di cemento e per gli impianti del trattamento chimico. Noi abbiano fatto tutto per 13 milioni di $. E abbiamo creato un habitat. I trampolieri hanno cominciato a nidificare 5 giorni dopo l’installazione  del tetto. E lo stesso è successo nel campus dell’Azienda  dove abbiamo fatto unì altra copertura verde, che blocca tutto il rumore prodotto dagli aeroplani che lo sorvolano. Queste sono soluzioni pratiche per problemi commerciali concreti.

Zakaria: Negli USA, abbiamo una preferenza per la casa unifamiliare  isolata. Questa è meno efficiente della casa nel centro urbano. Il futuro richiederà una  densità più alta?

McDonough: Penso che dovremo considerare due cose, una delle quali è che dobbiamo riconoscere che la  taglia unica non va bene per tutti  e che la nostra preferenza per la casa unifamiliare isolata probabilmente cambierà.  Avremo città per i giovani e gli anziani che vogliono avere più contatti e comodità. C’è un momento nella vita di una famiglia-quando si stanno allevando i bambini -in cui si vorrebbe abitare in un luogo in cui ci siano prati su cui giocare. E ciò non significa che questa è l’unica  cosa che dovremmo offrire ai nostri cittadini e io credo che assisteremo alla celebrazione di una densità maggiore.

Zakaria: Mi racconti del suo concetto di ‘Cradle-to-Cradle’ Che cosa significa?

McDonough: Cradle-to-Cradle’ è un protocollo che ho elaborato insieme a  un chimico tedesco, Michael Braungart. Abbiamo identificato le cose o come parti della natura- i nutrienti biologici-o  come parti della tecnologia- che abbiamo chiamato nutrienti tecnici. Guardiamo il mondo attraverso queste due lenti e diciamo  che ci sono cose che debbono essere progettate per tornare  alla terra, come i tessuti,e  gli abiti, per restaurarla. Ma le macchine e i computer dovrebbero essere progettati per ritornare nei cicli chiusi  della tecnologia.

Zakaria: E l’idea quindi è che non ci saranno rifiuti?

McDonough: Esattamente. Le altre domande che ci facciamo sono le seguenti:
 La tecnologia in uso è alimentata dall’energia rinnovabile? C’è un modo di riportarla alla terra o di restituirla all’industria? L’acqua è pulita?  Uno dei primi prodotti che hanno ottenuto la certificazione  Cradle-to-Cradle  e’ un tessuto per la Steelcase corporation in Svizzera. L’acqua in uscita dallo stabilimento è pulita come quella in entrata che è acqua potabile svizzera. Quando uno stabilimento tessile ha l’acqua di scarico che è pulita tanto da essere potabile, si entra nella prossima rivoluzione industriale- Improvvisamente non c’è più da temere  dalla produzione umana.

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