LA CITTA' VIVENTE. NATURA E PROGETTO: "CHICAGO VERDE"
di William McDonough & Michael Braungart
traduzione di Franca Bossalino

Nel corso degli ultimi anni il Sindaco di Chicago -Richard Daley- ha immaginato il futuro di Chicago come la città più verde dell’America.[…] Chicago non è mai stata famosa nel mondo per essere una città verde. Ma il Sindaco non crede che la storia sia un destino.
Fin dal 1989, quando è stato eletto, si è impegnato a restaurare l’ambiente di Chicago
attraverso programmi che cambiano profondamente la nozione convenzionale della grande città industriale.
Oggi, Chicago sta sul confine di una nuova frontiera, ambiziosa ed energetica come sempre. Come dice il Commissario all’ambiente Marcia Jimenez: “Potremmo anche diventare la città più verde del mondo". Il Sindaco ha cominciato con l’invitare gli alberi a tornare nella città. Piantando alberi giovani- blocco dopo blocco e quartiere dopo quartiere, l’amministrazione Daley ha fino ad ora (2002) piantato più di 300.000 alberi in tutta Chicago. Altri progetti a lungo termine sono destinati a restaurare 29 miglia di costa del Lago Michigan e a creare una riserva paludosa di 3000 acri entro i confini della città. Nel frattempo sta attuando secondo un programma di risanamento industriale, la bonifica di centinaia di ettari di suolo contaminato dall’industria pesante, che rappresenta uno dei maggiori sforzi di risanamento di suoli dismessi– uno sforzo senza precedenti negli USA.

Con ognuno di questi programmi che stanno contribuendo al recupero della salute e della bellezza naturale, Chicago potrebbe cominciare probabilmente ad indossare il mantello della città verde senza fare molto di più. Ma il Sindaco Daley capisce che una metropoli del XXI secolo deve andare oltre la ‘beautification’ e far si che le iniziative ambientali diventino parte integrale di una strategia a lungo-termine per far crescere l’economia e il benessere sociale. A questo scopo, dice David Reynolds, la città sta lavorando "per riportare l’industria a Chicago e nello stesso tempo rivitalizzare l’ecologia locale". Il Sindaco si è impegnato a "fare della città un modello nazionale di come industria ed ecologia possano co-esistere". Fantastico!.. L’idea della “città più verde d’America” è stata recentemente rafforzata dall’annuncio di un accordo per acquistare, entro il 2006, il 20% dell’elettricità per le scuole, le biblioteche, le metropolitane e l’illuminazione stradale provenienti da fonti rinnovabili. E anche questo è un record negli USA. Poiché l’energia deve provenire dallo stato dell’Illinois, questo sta stimolando lo sviluppo locale della tecnologia per l’energia rinnovabile. Infatti, alcune aziende di energia rinnovabile, come la Spire, produttrice di pannelli solari, hanno trasferito il loro quartier generale al Chicago Centre for Green Technology, una struttura completamente rinnovata e ambientalmente intelligente costruita su un sito industriale restaurato. La Spire sta attualmente rifornendo Chicago con pannelli solari costruiti localmente e che la City ha già installato su un certo numero di edifici, compreso il Field Museum, il Mexican Fine Arts Museum e l’Art Institute di Chicago.

Questa non è la Città Ventosa dei vostri padri.

Una Costituzione Verde
Se nelle strade di Chicago ci sono filari di alberi, la sua energia è sempre più rinnovabile e le sue industrie e le sue istituzioni stanno godendo dei benefici della tecnologia verde, la città non è forse arrivata ad essere leader nazionale per quanto riguarda l’ambiente? Ebbene, si. Ma per avere la sicurezza che le sue iniziative per l’ambiente durino nel tempo, la City si è resa conto di aver bisogno di una serie di principi stabili per guidare le decisioni nel lungo termine. L’idea di una Chicago verde può essere sostenuta soltanto se ogni scelta strategica ha senso da un punto di vista ecologico, sociale ed economico, non solo durante l’amministrazione Daley ma nel futuro- come credono gli amministratori della City.

David Reynolds la pensa così: <Abbiamo continuato a dire che diventeremo la città più verde dell’America. Ma per diventare veramente una città verde che prospera dobbiamo definire attentamente che cosa significa e per che cosa dovremmo lottare- giorno dopo giorno e anno dopo anno. Nessuna città degli USA l’ha capito e noi crediamo che questo dipende dal fatto che nessuna città americana ha elaborato una serie di principi guida “verdi” -simili ai principi senza tempo della Costituzione – che descriva gli ideali, stabilisca il percorso e definisca i mezzi. Questo è quello che stiamo facendo a Chicago. Speriamo che i principi che stiamo delineando vengano conosciuti e capiti tanto bene da poter capire come si dovrà operare, in quanto governo della città, per i prossimi cento anni.>

[…] Daley e Bill Abolt hanno dato l’incarico allo studio William Mc Donough +Partners di scrivere una bozza dei nuovi principi. Lavorando insieme al DOE (Department Of Energy) e ad altre agenzie governative, un gruppo di progettisti della nostra comunità sta preparando una serie di linee guida per il progetto. I Principi di Chicago serviranno come punto di riferimento per la City nella realizzazione di un programma olistico, integrato, per rendere verde Chicago.

Come la Costituzione, i Principi di Chicago si baseranno su valori senza tempo. In sostanza, estenderanno i diritti e le responsabilità di un governo democratico e dei suoi cittadini alla Natura e al Progetto. Per esempio, nel 1992 quando il mio collega, il chimico tedesco Michael Braungart ed io elaborammo i principi per la Fiera Mondiale della città di Hannover, in Germania, abbiamo fatto nove dichiarazioni che riflettevano l’impegno della Città per la sostenibilità. I Principi di Hannover comprendevano dichiarazioni di questo tipo:

  • Insistere sui diritti dell’umanità e della natura a coesistere in una condizione sana, solidale, diversa e sostenibile.
  • Riconoscere l’interdipendenza. Gli elementi del progetto umano interagiscono con il mondo naturale da cui dipendono con ampie e diverse implicazioni ad ogni scala. Espandere le considerazioni progettuali fino a riconoscere anche gli effetti lontani.
  • Eliminare il concetto di rifiuto. Valutare e ottimizzare il ciclo completo della vita dei prodotti e dei processi, per avvicinarci alla condizione dei sistemi naturali in cui i rifiuti non esistono.
  • Affidarsi ai flussi di energia naturale. I progetti umani dovrebbero, come il mondo vivente, derivare le loro forze creative dal flusso perpetuo del sole. Incorporare questa energia in modo efficace e sicuro per un uso responsabile.

Se questi principi sembrano severi e impegnativi, ebbene, lo sono. Il linguaggio intende suggerire il rigore richiesto per rispettarli. Nel frattempo, abbiamo scoperto che sforzarsi di riconoscere l’interdipendenza o affidarsi ai flussi naturali dell’energia in ogni cosa che facciamo- dal progettare edifici al pianificare una comunità- è illuminante, dà una enorme soddisfazione ed è anche molto divertente.

Apre, inoltre, una prospettiva non convenzionale per il progetto urbano. Molte reazioni ai pericoli ambientali attuali, hanno l’obiettivo di limitare l’impatto dell’attività umana minimizzando l’inquinamento e i rifiuti. Noi preferiremmo eliminare completamente i rifiuti e creare luoghi bellissimi e salubri progettati per generare- alla fine- più energia di quanta ne consumino, come la struttura che stiamo costruendo all’Oberlin College: questa è alimentata dall’energia geo-termica e dall’energia solare. Qui, studenti e insegnanti non solo raccolgono i benefici derivanti dall’energia solare, ma godono dell’abbondanza di luce naturale, dell’aria fresca e pulita e di un paesaggio ricco di vegetazione in cui l’acqua scorre copiosa. L’edificio stesso insegna in che modo funziona la natura: come funzionano le paludi, per esempio, osservando il modo in cui una serie di giardini botanici filtrano le acque di scarico dell’edificio. Dentro e fuori, l’edificio celebra sia la creatività umana che l’abbondanza del mondo naturale.

A Chicago, abbiamo gli stessi obiettivi. Insieme alla City, stiamo elaborando i principi che incoraggino i pianificatori, gli imprenditori, gli ingegneri e gli architetti, a realizzare progetti che abbiano effetti più positivi, non meno negativi. Questo vale per tutto- dai sistemi di trasporto ai prodotti commerciali, ai piani di quartiere, ciascuno dei quali può essere progettato per migliorare la salute dell’economia, dell’ambiente e della società. Come? Seguendo i principi che scaturiscono dalle leggi della natura. Nella città, come nel paesaggio, il progetto sostenibile è fondato sulle regole del mondo naturale.

Progetto e Leggi della Natura
Il progetto per la sostenibilità ha le sue radici nel desiderio di scoprire i modi compatibili di abitare il paesaggio. Come progettisti, noi studiamo il paesaggio valutando i sistemi naturali, la morfologia, l’idrologia, la vegetazione e il clima. Ci immergiamo nella storia naturale e culturale, analizziamo le fonti di energia locali, esploriamo i cicli della luce del sole, dell’ombra e dell’acqua e osserviamo la vita della fauna locale, e delle specie vegetali. Mentre osserviamo attentamente il paesaggio, ci chiediamo: in che modo l’acqua scorre giù dalle colline e lungo la valle? In che modo la popolazione indigena costruisce e vive in quel luogo? Quali alberi nativi fanno più ombra? Da quale direzione soffiano i venti? Il risultato di questa investigazione è una mappa per sviluppare relazioni sane e creativamente interattive tra i nostri progetti e il mondo naturale.

Il risultato di questa enfasi sul modo in cui la natura funziona è evidente negli edifici e nelle comunità che sostengono e migliorano le qualità del paesaggio locale. Il “tetto vivente” progettato per un edificio per uffici a San Bruno, in California, per esempio, crea ettari di habitat per gli uccelli e di prati erbosi. Quando gli uccelli volano al di sopra della copertura non vedono un tetto piatto e brutto che si cuoce sotto i raggi del sole; vedono un paesaggio fiorito che sembra la loro casa. A Chicago, la copertura verde che abbiamo collaborato a costruire per la City Hall è coperto prevalentemente di vegetazione locale che offre un habitat urbano per le farfalle e gli uccelli della regione. Non a caso questa copertura verde assorbe l’acqua piovana ed isola l’edificio dal calore del sole riducendo l’effetto ’isola di calore’ nella città.

In qualunque paesaggio, la nostra guida è la natura. Le forze naturali si esprimono in modo diverso da luogo a luogo ma lavorando in tutto il mondo, abbiamo identificato tre principi-chiave che ci consentono di applicare la nostra conoscenza dei sistemi naturali al progetto umano. Immaginiamo che questi principi possano avere un ruolo nel modellare il futuro di Chicago.

Rifiuti=Cibo. Il ciclo di vita di qualunque organismo contribuisce alla salute dell’insieme. Un bocciolo di un albero da frutto cade al suolo e si decompone in cibo per le altre cose viventi. I batteri e i funghi si alimentano coi rifiuti organici sia dell’albero che degli animali che mangiano i suoi frutti, depositando i nutrienti nel suolo in una forma pronta perché l’albero li assorba e li trasformi in crescita. Nel corso di questi cicli perpetui che chiamiamo cicli “cradle-to-cradle”, i rifiuti di un organismo diventano cibo per un altro.

I progetti che incorporano questi cicli eliminano il concetto stesso di rifiuto. Un tessuto che abbiamo progettato, un intreccio di lana e rame, lavorato con sostanze chimiche perfettamente innocue, una volta dismesso, può essere gettato nel terreno per nutrirlo. Alla fabbrica Swiss dove il tessuto viene prodotto, i ritagli servono come concime da giardino e l’acqua in uscita dalla fabbrica è pulita come quella in entrata. Anche i materiali sintetici, come plastica e metalli, possono fluire in cicli cradle-to-cradle Possono essere progettati per un continuo ri-uso come materiali di alta qualità per l’industria. Un nuovo processo di riciclaggio, per esempio, consente ai produttori di moquette di ri-usare le fibre di nylon indefinitamente. Materiali e processi come questi possono rendere la manifattura un’attività restauratrice e contribuiranno a sostenere il ruolo emergente di Chicago come “polo verde”.

Usare l’energia solare. Le cose viventi prosperano grazie all’energia del sole. Gli alberi e le piante producono cibo per mezzo della luce solare, un elegante ed efficace sistema che usa l’unica fonte di energia perpetua esistente. Gli edifici possono sfruttare il contributo solare immagazzinando direttamente l’energia solare o attraverso processi solari passivi, come l’illuminazione diurna. Anche il vento può essere sfruttato. I venti sono flussi termici alimentati dalla luce del sole e insieme al sole possono generare energia sufficiente per soddisfare le esigenze di intere città e perfino di intere nazioni.

Come abbiamo visto, Chicago sta già usando l’energia solare e il vento. Pur acquistando il 20% della sua energia da queste fonti, ha solo iniziato a sfruttare l’incredibile potenza dei venti dominanti nei Grandi Laghi e nelle Pianure. Incoraggiando lo sviluppo su grande scala dell’energia eolica e integrando solare ed eolico nell’infrastruttura energetica avrà come risultato che Chicago sarà la città leader mondiale nell’industria dell’energia rinnovabile. Energia pulita, sviluppo economico, migliaia di posti di lavoro- solo usando l’energia del sole.

Celebrare la diversità. Gli ecosistemi sani sono comunità complesse di esseri viventi che hanno sviluppato risposte differenti al loro intorno. Forniscono molti modelli per il progetto. Gli architetti e gli urbanisti, applicando una diversità di soluzioni progettuali, possono creare e restaurare gli edifici, le industrie, i paesaggi, i quartieri in modo tale che si adattino con eleganza in una varietà di nicchie. Perché non una diversità di paesaggi salubri a Chicago? Immaginate se la città, i torrenti, i laghi e le paludi diventassero l’habitat di specie locali a rischio, come l’airone notturno dalla corona nera e il merlo dalla testa gialla. Immaginate una vita allegra per le strade della città, e tante piccole attività prosperose nei quartieri, protette dall’ombra degli alberi. Immaginate i siti industriali restaurati che producono prosperità economica creando contemporaneamente l’habitat naturale lungo i corsi d’acqua.

Questa visione sta emergendo a Chicago e anche altrove nell’area industriale dei Great Lakes. Considerate, per esempio, la ristrutturazione dell’impianto River Rouge della Ford -a Dearborn, nel Michigan. Su un sito industriale dismesso, sono stati piantati nuovi alberi, una copertura vivente di 10 acri dove una serie di paludi artificiali stanno restaurando il suolo, creando habitat, rivitalizzando il paesaggio e filtrando l’acqua piovana con un risparmio di 35 milioni di dollari rispetto a quello che sarebbe costato con le tecniche convenzionali. Quando il progetto si sintonizza con la biodiversità, perfino l’industria pesante può rivelarsi una forza rigeneratrice.

La città come organismo
Mentre le leggi della natura configurano la nostra percezione della città, non ci costringono in una visione statica. Vediamo ogni città e vediamo Chicago, come parte di un ecosistema dinamico, una matrice evolutiva singolare. E vediamo il futuro della città come partecipazione ancor più creativa e armoniosa nel paesaggio circostante. Claude Levi-Strauss descrive la città come il luogo in cui “natura ed artificio” si incontrano:

<Una città è una congestione di animali la cui storia biologica è racchiusa all’interno di confini, eppure, ogni atto consapevole e razionale da parte di queste creature aiuta a formare il carattere futuro della città. Per la sua forma e per la modalità della sua nascita, la città possiede, simultaneamente, elementi di procreazione biologica, di evoluzione organica e di creazione estetica. E’ nello stesso tempo un oggetto naturale e una cosa che deve essere coltivata, dall’individuo o dal gruppo, qualcosa di vissuto e qualcosa di sognato>.

Le città si fanno. Guardiamo una metropoli come Chicago e si ha la sensazione che sia sempre stata lì. Eppure, negli anni ’30, come ha scritto William Cronon, “non si doveva camminare più di alcuni minuti per arrivare alla pianura”. Solo 60 anni dopo, la Chicago urbana ospitò la famosa Esposizione Colombiana.

Le città si progettano. I boulevards alberati e gli eleganti negozi di Parigi non sono il risultato della casualità ma del rinnovamento ambizioso del 19° secolo che ha rifatto la città -dalle fognature alle coperture degli edifici. Nessuna coincidenza che Parigi sia rimasta una capitale della cultura nonostante le volubili fortune della Francia.

Le città sono organismi. Hanno il metabolismo. Sono legate alle loro regioni attraverso reti complesse, sia naturali che artificiali, le quali mettono in circolo nutrimento biologico- cibo, legno, fibra acqua- e nutrimento tecnico- l’hardware e il software del XXI secolo. Questi flussi di nutrienti costituiscono il doppio metabolismo della città vivente: se vogliamo rendere le nostre città veramente sostenibili, dobbiamo prendere questa idea alla lettera, non solo come un’idea bella e commovente sulle città con cui Levi-Strauss ci ha benedetto, ma come una verità letterale e strategica che deve informare ogni nostro progetto.

Che cosa potrebbe voler dire? Come potrebbe essere Chicago nel 2020?

Flussi di nutrienti: Una Nuova Relazione tra la City e la Regione

Una cosa sembra chiara a proposito del futuro di Chicago: sarà, come è sempre stata, un polo regionale. Ma che genere di polo? Cronon spiega nella sua storia di Chicago, "Nature's Metropolis," in che modo il grano, la carne e il mercato del legname hanno trasformato il paesaggio del West. Le ferrovie, i silos, i recinti per il bestiame, le coltivazioni di frumento estese dall’Illinois alle Rocky Mountains, sono tutte emerse in relazione ai mercati di Chicago. Tutti questi “paesaggi della produzione” hanno creato una “solida rete di connessioni materiali” che ha nutrito, vestito, e alloggiato la gente di Chicago e del suo hinterland. Ma non senza costi. La raccolta dei prodotti dalle foreste alle praterie e la loro lavorazione nella città, ha provocato il degrado del paesaggio alle due estremità della linea ferroviaria che portava la natura al mercato. Come abbiamo visto nelle alluvioni del 1998, le Grandi Pianure stanno drammaticamente perdendo la loro capacità di trattenere l’acqua e l’enorme scarico di tossine ha creato un’area di 100 miglia quadrate nel Golfo del Messico, conosciuta dagli scienziati come la Zona Morta.

Ci sono altri modi più positivi in cui Chicago potrebbe diventare un polo. Che succederebbe se Chicago diventasse un tipo diverso di città legata al suo territorio da relazioni sane e reciproche in cui i flussi del nutrimento fluissero nei due sensi? Dalla campagna proviene il nutrimento biologico e dalla città il nutrimento tecnico.

Sostenere un sistema alimentare regionale sarebbe un bel punto da dove cominciare. In questo nuovo modello i mercati di Chicago potrebbero sostenere la rinascita delle praterie americane. L’agricoltura organica funziona secondo i cicli naturali dell’acqua e i flussi naturali di nutrienti. Restituire il carbonio alla terra- per guarire i suoli e i bacini acquiferi è di importanza cruciale in una regione in cui l’agricoltura convenzionale sta erodendo la terra. Al crescere dei mercati del cibo organico, la città diventerebbe un catalizzatore sempre più forte per ristabilire la salute economica, sociale e ambientale nel Midwest rurale, per non parlare della salute dei cittadini di Chicago.

La sua posizione come città-polo potrebbe anche farla diventare la capitale della manifattura e del trasporto verde, dell’efficacia energetica e del riciclaggio cradle-to-cradle. Seguire i principi della natura fornisce la struttura per sviluppare i nuovi sistemi.

Consideriamo di nuovo il principio Rifiuti=Cibo. Quando i sistemi industriali ed edilizi vengono modellati sui flussi di energia perpetui e sui nutrienti della terra, la produttività umana può essere positiva e vitale. I tessuti biodegradabili e infinitamente riciclabili che ho ricordato prima, sono solo l’inizio. Noi stiamo lavorando anche insieme ai designers industriali per lo sviluppo di materiali, prodotti, catene di produzione e processi manifatturieri che sostituiscono il modello “cradle-to-grave” –il viaggio di solo andata verso la discarica- con i sistemi “cradle-to-cradle”. In questi ultimi i prodotti sono costruiti con materiali sicuri, non tossici, che vengono gestiti in cicli continui chiusi. I materiali ritornano al suolo in modo sicuro o tornano all’industria. Ogni materiale è un nutriente biologico o un nutriente tecnico. Niente rifiuti. Niente inquinamento. Solo due metabolismi rigenerativi separati che alimentano l’organismo urbano. Se il settore industriale di Chicago si re-inventa adottando il modello cradle-to-cradle, il polo nazionale dell’industria verde e del recupero delle risorse può essere davvero localizzato sulle rive del Lago Michigan.

L’uso efficace dell’energia sosterrà anche la città vivente. Oltre a rafforzare l’impegno nello sviluppo del solare e dell’eolico, la City sta costruendo tre biblioteche e una stazione di polizia adottando gli standard del LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) e spendendo più di 100 milioni di dollari per rendere gli edifici esistenti più efficienti sotto il profilo energetico e sta dando sovvenzioni e incentivi affinchè altri facciano lo stesso. L’uso delle energie rinnovabili, che sta già facendo emergere la tecnologia verde a Chicago, potrebbe anche sostenere la crescita di nuove industrie, come quella delle turbine eoliche. In realtà Chicago potrebbe far partire l’intera industria eolica e diventare famosa come “la città che fabbrica le turbine eoliche per il mondo.” Questa potrebbe sostituire l’energia tradizionale prodotta dal carbone e simultaneamente cominciare a alimentare il sistema di trasporto di Chicago. Funzionerà? Cavalchiamo il vento. Non è poi cosi inverosimile; a Calgary, la metropolitana è parzialmente alimentata col vento delle praterie, dando un nuovo significato alla “Città del Vento”.

Il metabolismo di Chicago sta cominciando ad essere visibile. Possiamo immaginare il flusso dei nutrienti biologici e tecnici tra la città e il suo hinterland in un paesaggio completamente differente di “connessioni materiali”. La città ecologicamente connessa riceve cibo, acqua ed energia da un vasto nodo di sistemi fotosintetici alimentati dal sole e fondati sui principi biologici. L’energia del sole viene catturata sulle coperture; i mulini a vento rurali danno energia agli edifici della città; l’acqua cade non solo sulle superfici urbane dure ma anche sui giardini di copertura e su una rete di spazi verdi interconnessi e tutta fluisce in modo sicuro nel terreno, nei bacini, e nell’aria. Nelle campagne, gli agricoltori coltivano cibo sano usando utensili prodotti localmente -nutrienti tecnici- e la città, un corpo viscerale che respira, riceve il suo nutrimento dal territorio, lo digerisce e poi lo secerne restituendolo alla sua fonte, sotto forma di nutrienti biologici che reintegrano i suoli agricoli. I mulini a vento delle fattorie, fonte di un nuovo reddito, forgiati in città, producono energia per le campagne e poi ritornano in città, ogni 20 anni per essere rinnovati e restituiti all’agricoltura. Tutto si muove in cicli rigenerativi, dalla città alla campagna, tutti i polimeri, i metalli, le fibre sintetiche e i software della comunicazione circolano in modo sicuro nel metabolismo tecnico mentre tutti i nutrienti derivati dalla fotosintesi fluiscono nel metabolismo biologico. Organico ed estetico portano la vita nella città.

Creare ricchezza nella comunità
[…] Aria pulita, vitalità delle industria, efficienza energetica, case sicure ed economiche e buoni sistemi di mobilità forniscono la struttura e i mezzi per la vita di una comunità forte. Sono le basi di cui nessuno potrà fare a meno. Perché non andare oltre? Il quartiere, con un sistema stradale come il sistema sanguigno, è forse il luogo in cui gli aspetti economici, sociali, ambientali, si mischiano maggiormente. Per noi sono fonti di opportunità. Le aree della comunità urbana in cui il commercio, i modelli della mobilità e le opportunità di socializzazione uniscono le persone le quali rispondono con grande attenzione. Queste aree sono pronte per ricevere “i semi della comunità”.

Un seme potrebbe essere semplicemente una lavanderia automatica, che può essere molto più che un posto in cui si lava la biancheria. Immaginate una lavanderia in una strada frequentata del quartiere che condivida un cortile con un centro medico. La lavanderia è frequentata da un piccolo gruppo di pensionati e serve anche una clientela di età più avanzata. Le macchine sono costruite per lo smontaggio e il riuso e sono alimentate- in modo efficiente e a costi bassi- dal sole e dal vento. L’acqua del lavaggio viene purificata in un giardino botanico situato nel cortile dove i bambini e i genitori si mischiano con gli anziani mentre aspettano che il bucato si asciughi. Le piante che fioriscono nel giardino rendono luminoso quello che in realtà è un nodo di transito. Non è un luogo attraente ma è un’attività praticabile che fornisce i servizi di cui c’è bisogno e simultaneamente avvicina le generazioni in un contesto piacevole. Luoghi come questi possono essere centri importanti per la vita della comunità.

Anche le aree naturali sono importanti per i quartieri. Lo sviluppo di un progetto di parco locale può costruire forti legami nella comunità e, una volta realizzato, gli spazi verdi offrono l’opportunità di rilassarsi e riflettere tra gli alberi e i fiori- una pausa necessaria lontano dalla attività della strada. Insieme alla piantumazione di alberi in tutta la città, Chicago sta sostenendo l’idea del quartiere verde attraverso gli sforzi come quello della Greencorps Chicago, un programma di giardinaggio per la comunità. Negli anni passati, la Greencorps Chicago ha lavorato in quasi 500 siti, piantando alberi, coltivando giardini, organizzando corsi pratici di landscaping. Perfino nei piccoli parchi urbani, l’esperienza di mettere le proprie mani nella terra e piantare una cosa vivente offre ai membri di Greencorps Chicago una connessione significativa col mondo della natura. Intanto, aiuta a creare luoghi dei quali tutti possano godere ed è questo il benvenuto al ritorno della natura non-umama a Chicago.

Alla scala più grande, gli sforzi della City per proteggere e restaurare il fronte del lago, il Chicago River e anche i maggiori parchi della città, sono importanti. Queste sono aree chiave del patrimonio comune. Sono i polmoni della città, sono l’habitat per altre creature, i fili vitali del paesaggio, la casa degli alberi; la terra che assorbe e filtra l’acqua mentre crea un contesto piacevole per tutti.

I beni collettivi sono anche il fondamento della salute della città. Per preservarli e migliorarli dobbiamo stare attenti a come l’acqua fluisce. L’acqua piovana, viene assorbita nel posto in cui cade? Il suo passaggio nel fiume è un flusso lento che la filtra o una corsa impetuosa? L’acqua piovana erode il suolo o lo restaura? Che genere di sostanze tossiche assorbe l’acqua lungo il suo percorso verso il fiume?

Idealmente, la città dovrebbe smaltire l’acqua allo stesso ritmo in cui verrebbe smaltita se la vegetazione fosse nella condizione originale e l’acqua scorresse lentamente verso il fiume, pulita e pronta per essere riusata. Il flusso dell’acqua, l’elemento fondamentale della vita sarà la misura del nostro progresso. Quando potremo dire con fiducia che il Chicago River scorre pulito, la città sarà sulla strada giusta per diventare la città più verde dell’ America.

Mentre noi procediamo su questa strada, il nostro lavoro sui "Principi di Chicago" verrà guidato e potenziato dalla nostra collaborazione con la City e i cittadini. Speriamo di costruire insieme strategie per offrire ad ogni cittadino di Chicago una buona assistenza medica, energia pulita, acqua potabile, modelli di maggiore efficienza economica e opportunità quotidiane di coinvolgimento con il mondo naturale. Questi cambiamenti faranno della città un luogo più sicuro, bello e produttivo. E prima di quanto ci si possa aspettare, Chicago potrebbe trovare un nuovo posto nell’ immaginario nazionale portando alla luce una visione ispiratrice e rinnovatrice per una America urbana.

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