estratto da: EARTH IN MIND
di David W. Orr, 1991
traduzione di Franca Bossalino

…Gran parte del dibattito sugli standard educativi e le riforme è spinta dalla convinzione che dobbiamo preparare i giovani soltanto a competere efficacemente nell’economia globale. Fatto ciò, tutto andrà bene. Ma ci sono ragioni più valide per riformare l’educazione che hanno a che fare con il rapido declino dell’abitabilità della terra. Il tipo di educazione centrata sulla disciplina che ci ha messo in grado di industrializzare la terra non necessariamente ci aiuterà a curare i danni causati dall’industrializzazione. Eppure continuiamo ad educare. L’opinione più diffusa è che i problemi ambientali saranno risolti dalla tecnologia. Una tecnologia migliore certamente potrà aiutare, ma la crisi non è innanzi tutto e soprattutto una crisi della tecnologia. Piuttosto è una crisi delle menti che sviluppano e usano la tecnologia. Il disordine nei sistemi ecologici e nei grandi cicli bio-geo-chimici della terra riflette un più grande disordine nel pensiero, nella percezione, nell’immaginazione, nelle priorità dell’intelletto e nella fiducia implicita al pensiero industriale. Infine la crisi ecologica ha a che fare con il modo in cui noi pensiamo e con le istituzioni preposte a formare e raffinare la capacità di pensare.

La crisi ambientale ha origine nella incapacità di pensare ai modelli ecologici, ai sistemi delle cause e agli effetti a lungo-termine delle azioni umane che si manifestano poi come erosione dei suoli, estinzione delle specie, deforestazione, bruttezza, inquinamento, degrado sociale, ingiustizia, e inefficacia economica.
Al contrario, quella che può essere chiamata l’intelligenza del progetto ecologico è la capacità di comprendere il contesto ecologico in cui vivono gli uomini, il riconoscere i limiti, e cogliere la giusta scala delle cose. E’ l’abilità di calibrare gli scopi umani e i limiti naturali e di farlo con eleganza ed economia.
L’intelligenza del progetto ecologico non ha solo a che fare con cose come le tecnologie; ha anche a che fare con la forma e la dimensione delle nostre idee e filosofie relative alla terra. Alla radice, l’intelligenza del progetto ecologico è motivata da una visione etica del mondo e dai nostri obblighi verso di essa. In qualche caso richiede il buon senso e l’energia morale di dire no a cose altrimenti possibili e per alcuni, vantaggiose. I segni più sicuri dell’intelligenza del progetto ecologico sono le conquiste collettive: comunità sane, stabili, flessibili, giuste e prosperose. Credo che gli educatori debbano studiare per acquisire una mentalità ecologicamente capace e capire che cosa debbono fare per favorire tale mentalità Questo non significherà altro che ri-progettare l’educazione stessa.

estratto da:
David W. Orr, Earth in Mind. On Education, Environment, and the Human Prospect, ed. Island, 1994/2004


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