fotosintesi

 

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fotosintesi

 

Janine Benyus:
The 11th Hour (estratto dal film)
traduzione di Franca Bossalino

1) Le domande della Biomimicry sono:
“Che cosa farebbe la Natura in questo caso?”
Ma un’altra domanda altrettanto importante è: “Che cosa non farebbe la Natura in questo caso? Non si tratta soltanto di considerare la Natura come modello ma di considerarla anche come misura.
Che cosa farebbe la Natura?
Che cosa non farebbe la Natura?
Perché?
Perché no?

Ecco quello che impariamo dalla vita degli altri esseri viventi:

  • La vita è alimentata dalla luce del sole.
  • La vita è alimentata dalla fotosintesi e dai carburanti fossili.
  • La vita fa le reazioni chimiche nell’acqua. Noi le facciamo con i cosiddetti solventi organici, con l’acido solforico.
  • La vita dipende dall’esperienza del luogo.
  • La vita riconosce l’abbondanza dovunque. Per un organismo è molto meglio ‘fare la spesa’ localmente e usare la minima quantità di energia, piuttosto che dover viaggiare per trovare quello che cerca.
  • La vita richiede all’organismo di conoscere i luoghi in cui abita, di conoscere le opportunità e i limiti esistenti nei luoghi.
  • La vita dipende dalla diversità, conta sulla diversità.
  • La vita ricompensa la cooperazione: è così che i sistemi traggono il meglio dal luogo in cui vivono, connettendosi nella reciprocità nella simbiosi

Lavoro con un gruppo di biologi e siamo ‘biologi al tavolo da disegno’, perché lavoriamo con i progettisti, con gli ingegneri e con gli architetti, quando questi hanno bisogno di un sistema di filtraggio o di desalinare l’acqua, noi parliamo delle ghiandole nasali degli uccelli marini, delle mangrovie e del modo in cui si muovono le tartarughe marine.

2) Che cosa è naturale
Le nostre tecnologie sono naturali perché noi siamo un organismo biologico. Perciò le nostre macchine, i nostri bombardieri B-52 e il nostro sistema di autostrade sono naturali.
La domanda è: "Quanto sono adatte’"
Il resto della natura inventa sempre nuove tecnologie.
Un nido di pettirosso è un artefatto, uno strumento per vivere: è una tecnologia e, anno dopo anno, generazione dopo generazione, la selezione naturale guarda quell’artefatto e dice “come staranno quei pulcini là dentro?” Se quel nido è fatto di materiali tossici, i pulcini non se la passano bene e quella tecnologia verrà giudicata inadatta e la stessa cosa accade con le nostre tecnologie.
Perciò credo che una delle cose che la Biomimicry può aiutarci a fare, è quella di andare verso progetti e strategie che siano più adatte, nel tempo, alla vita sulla terra. Se noi, come specie, potessimo fare un passo indietro e ricordare a noi stessi che cosa è meglio per la nostra sopravvivenza-cosa che tutte le specie sono capaci di fare- se riuscissimo a far passare quei messaggi e percepire davvero la nostra vulnerabilità biologica se riuscissimo a risvegliarla e cominciassimo a percepire a livello cellulare “umm, quando bevo quest’acqua del rubinetto, ha veramente un pessimo sapore!”, credo che le nostre cellule urlerebbero “qui c’è qualcosa che non va!”
Siamo lontani dall’essere adatti. Noi viviamo in modo non  rispondente a quello che ci circonda. E se riuscissimo a capirlo, per quanto possa essere spaventoso all’inizio, almeno ci metterebbe in grado di reagire adeguatamente e di cominciare a fare quello che le specie viventi fanno e cioè, cercare di adattarsi meglio all’insieme delle nuove circostanze.

3) La magia della Biomimicry: materiali che si auto-organizzano

La vita crea materiali duri nell’acqua, come la conchiglia di una ‘orecchia di mare’, due volte più dura delle nostre ceramiche tecnologiche. Una bellissima architettura, una costruzione straordinaria.
Noi stiamo cercando di imparare ad imitarla. Jeff Brinker del Sandia National Lab,  attraverso la liquefazione della sabbia del mare sta producendo un vetro otticamente perfetto combinando strati di materiale morbido e duro che si auto-organizzano reagendo chimicamente e che è sette volte più duro dei nostri vetri e fa tutto ciò in silenzio, senza calore, a temperatura ambiente. Immaginate il risparmio di carburanti fossili.
La vita non può permettersi di usare la forza bruta.  E la cosa eccitante della Biomimicry è che ci dimostra che c’è un altro modo di fare le cose.

Il colore strutturale
Quando ci chiediamo: “come fa la natura a creare il colore?”  ci rendiamo conto che un modo è quello di farlo con i pigmenti (come facciamo noi), ma questi sono costosi; c’è anche un altro modo che possiamo imparare dagli organismi  magnificamente colorati che popolano il nostro ambiente, come le farfalle, i pavoni e gli scarabei iridescenti, che invece di usare i pigmenti  usano fondamentalmente gli strati. Ad esempio, gli ultimi strati delle ali di una farfalla sono strutturati in modo che la luce ci passi attraverso, rimbalzi e si amplifichi ai nostri occhi. E allora vediamo il blu, il giallo, il rosso etc. Ma l’unico pigmento esistente negli uccelli, nei pavoni, nei merli è il marrone.
Quindi, pensiamo a quel giorno in cui saremo capaci di fare quello che fa la natura, cioè produrre qualunque cosa cominciando dalla forma liquida che si auto-organizza in cui gli ultimi stati giocano con la luce per creare il colore ai nostri occhi. Questi prodotti non hanno bisogno di  essere  ri-tinteggiati, i loro colori non contengono piombo né cromo il colore naturale è quattro volte più luminoso del colore dei pigmenti.
Con ciò cambia davvero il nostro intero modo di pensare “Forse non è una nuova tinta che stiamo cercando.”

4) Auto-pulizia delle automobili, dei vestiti e degli edifici.
Noi  giochiamo con le formule del sapone e di ogni tipo di detergenti e questo è molto pericoloso per i nostri sistemi marini.
Perciò siamo sempre alla ricerca di un modo per evitarli. In realtà, quello che stiamo cercando di fare è di mantenere le superfici pulite, e nella natura molte cose debbono restare pulite e,oltre a noi, nessun altro organismo vivente usa detergenti.
Osserviamo quello che accade in una foglia di loto nel processo di fotosintesi.
Gli scienziati, 25 anni fa, hanno analizzato al microscopio la foglia del loto perché questa è un simbolo della purezza. Quello che hanno scoperto è che la superficie della foglia del loto è ricoperta di piccole protuberanze e che queste si trovano a una distanza particolare l’una dall’altra. Quando la sporcizia si deposita sulla foglia non vi aderisce ma resta in bilico sulle protuberanze e le gocce di pioggia, rotolando, sollevano le particelle di sporcizia trascinandole fuori dalla superficie della foglia. Ecco come le foglie restano pulite perchè possa avvenire la fotosintesi.
C’è una azienda che si chiama STO (http://www.stocorp.com/index.php/en/) che produce la LOTUSAN- una tinta per le facciate degli edifici che, una volta asciutta, ha la stessa struttura irregolare della foglia di loto. Così l’acqua della pioggia pulisce l’edificio….
Vi immaginate  le vostre automobili con l’effetto LOTUSAN?
C’è un tessuto che ha l’effetto LOTUSAN, prodotto da Schoeller.
Un giorno forse, come speriamo, ci scambieremo ricette invece che spedire prodotti e i nostri prodotti li faremo localmente. E cominceremo da un liquido, proprio come fa il ragno e gli ultimi strati si auto-organizzeranno forse in qualcosa che può creare il colore come le ali di una farfalla e che può auto-pulirsi perché ha la caratteristica della superficie di una foglia di loto.

5) La vera definizione di successo
La definizione di successo è “mantenersi in vita e mantenere in vita la propria discendenza” ma non è la discendenza di questa generazione. E’ la discendenza di 10.000 generazioni e più a partire da adesso. Che il nostro materiale genetico sia ancora in giro, questo è un vero successo. Ma noi? Noi non possiamo avere cura della nostra discendenza per i prossimi 10.000 anni perché noi non ci saremo più.
Quello che hanno imparato gli organismi e quello che hanno imparato i sistemi è che tutto quello che possiamo fare è avere cura del luogo che a sua volta avrà cura della nostra discendenza.
Quello che gli altri organismi hanno imparato attraverso tutto ciò che fanno è costruire il terreno, pulire l’aria, filtrare l’acqua ed esalare una composizione di gas che sono esattamente i gas di cui abbiamo bisogno, il cocktail di gas di cui la vita ha bisogno per prosperare: hanno imparato a creare le condizioni che promuovono la vita e non lo fanno alcune volte e altre no: questo fa parte dell’essere ‘abitanti della terra.’
Tutta la vita dipende dalla fotosintesi un processo meraviglioso e incredibilmente complesso, che sostanzialmente si basa sull’esistenza di un centro di reazione fotosintetica, un luogo che c’è in ogni foglia, in ogni alga verde - blu, in ogni felce e in ogni fronda. Questo processo trasforma la luce in vita.

 

 
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