L'Interstitium: ciascuno dei tre involucri sovrapposti fornisce 6 ore di accesso solare, ma in differenti stagioni. L'interstitium trae vantaggio dagli involucri più alti che hanno maggior volume per rispondere con gli adattamenti stagionali al sole e al vento.

 

 

 

 

L'INTERSTITIUM (estratto)
Un approccio dinamico allo zoning per l’accesso al sole

di Ralph L. Knowles & Pierre F. Koenig
traduzione di Franca Bossalino


L’involucro solare evoca un tema ritmico dell’architettura in cui gli edifici possono cambiare decadere, muoversi o disaggregarsi con le stagioni. Proposta per la prima volta nel 1980 come un modo per applicare alle città lo zoning rispettando il diritto di tutti gli edifici all’accesso al sole, gli studi recenti mostrano oggi che mentre in origine venne concepito come un volume fisso, i confini dell’involucro solare possono variare ciclicamente tra gli estremi stagionali senza negare l’accesso al sole per tutto l’anno alle proprietà confinanti. Tra l’involucro invernale e gli involucri generalmente più alti dell’estate c’è una regione dello spazio che si adatta alla programmazione contemporanea e all’architetura a basso consumo energetico. Analogie prese dalla natura e dall’architettura vernacolare hanno fornito un nome per questa regione: Interstitium

Involucri solari stagionali.
La nostra esigenza di accedere al sole non è costante ma varia secondo le stagioni. In inverno diamo valore all’accesso alla luce solare per il riscaldamento passivo. In estate, possiamo preferire l’ombra o la luce flitrata per evitare il surriscaldamento degli spazi e della massa edilizia. Soltanto per i sistemi energetici attivi- pannelli solari per riscaldare l’acqua e l’aria o fotovoltaici per produrre elettricità- abbiamo bisogno di accedere al sole durante tutto l’anno.
I riferimenti convenzionali riguardo all’accesso solare si concentrano sui vincoli fissi -di tempo e spazio- mentre l’involucro solare, nella realtà, è cinetico. La sua forma cambia ciclicamente con le stagioni. Il riconoscimento di questo fatto, sostenuto dai recenti studi della USC, elaborati al computer dal gruppo diretto da Karen M.Kensek, ha suggerito una interpretazione diversa dello spazio che comprende l’interstitium, un intervallo tra due mondi completamente differenti. (Knowles e Kensek 2000).
Il termine ‘interstitium’ è preso in prestito dall’anatomia umana. Lo spazio interstiziale del polmone è quell’area di tessuto tra gli alveoli (piccolissime sacche d’aria) e i capillari che trasportano il sangue. Durante l’inspirazione gli alveoli si espandono con l’aria e l’interstizio si allunga in uno strato molto sottile. In questo modo, gli alveoli e i capillari si avvicinano e l’ossigeno, quindi, deve superare una distanza minore nel distribuirsi dal mondo esterno (alveolo) a quello interno (capillare). La dinamica di questo processo offre un utile modello per lo zoning e per il progetto adattivi.
L’interstitium dell’involucro solare risponde al cambiamento della richiesta di sole cambiando le porzioni di spazio disponibile. Il suo basso confine invernale può delimitare gli edifici mentre quello estivo, più alto, costituisce il limite per gli alberi caduchi che perdono le foglie in inverno fornendo l’apporto solare passivo. Un altro esempio è un edifico che si trasforma da un insieme molto compatto nella modalità invernale a uno più esteso e sciolto, in quella estiva. Considerate il toldo spagnolo.

Come un grande albero, il toldo fa ombra su tutto il patio; a differenza dell’albero, viene ripiegato la sera per facilitare sia la ventilazione che il raffreddamento notturno. Come le foglie caduche permettono il riscaldamento dei raggi del sole attraverso una mantiglia senza rami, cosi il toldo viene ripiegato d’inverno per lasciare che il sole inondi il patio. (Reynolds)[…]

Un test sull’interstitium
Lavorando con gli studenti di architettura della USC gli autori hanno recentemente messo alla prova l’idea che, dentro l’interstitium, le strutture flessibili possono espandersi e contrarsi per fornire il comfort lungo tutto l’anno- negli edifici a corte- senza togliere l’accesso al sole alle proprietà adiacenti (Knowles e Koenig 2002). Lo studio ha assunto l’esistenza dell’accesso al sole nella città usando lo spazio interstiziale dell’involucro solare come strumento di politica urbanistica.
Le condizioni del comfort variano stagionalmente. I venti dominanti dall’ovest erano considerati desiderabili per la ventilazione e il raffreddamento estivo. Il sole invernale all’interno della corte era considerato desiderabile ma non il sole estivo. Tutti i casi furono sperimentati nella corte prima di valutare progetti alternativi di copertura.[…]
L’orientamento influenza profondamente come e quando il sole entra nella corte. L’involucro solare genera una massa differente in ciascun sito. Alcune sono generalmente più alte di altre; c’è anche una notevole variazione nelle altezze dei muri che recingono ciascuna corte. Perciò, malgrado la pervasiva geometria terra-sole, l’effetto all’interno delle diverse corti varia notevolmente con implicazioni per il comfort.
A seconda delle stagioni, una direzione che aiuta il sole può ostacolare il vento e viceversa. Per esempio, le corti allungate orientate nord-sud ricevono una porzione consistente del sole invernale a mezzogiorno, un vantaggio contraddetto dalla poca ventilazione estiva dei venti dell’ovest che entrano appena dalla dimensione corta. Al contrario, le corti allungate orientate est-ovest sono piene d’ombra l’inverno, ma i venti dell’ovest entrano più facilmente dalla dimensione lunga per il raffreddamento estivo […].

Sintesi
L’obiettivo dello studio era progettare coperture di corti o toldos che simultaneamente escludessero il sole e rafforzassero la bassa velocità dell’aria a livello del patio. Questa funzione combinata significava che una certa quantità di materiale coprente avrebbe funzionato idealmente allo stesso tempo in due modi. […]
Lo studio ha prodotto quattro forme uniche di edifici con i corrispondenti toldos basati su differenti orientamenti cardinali. I requisiti del controllo solare erano in ognuno dei casi soddisfatti dalle coperture del patio. Quelli delle ventilazione lo erano in vari gradi, con una sola eccezione: c’era sempre un miglioramento significativo sulla corte aperta.

Se applicato , l’interstitium cambia il modo in cui la gente si identifica con l’ambiente. Invece di un’immagine fissa della città, vede un’ immagine che si trasforma e che, come nella corte spagnola, corrisponde alle abitudini e ai rituali della vita. La conseguenza può essere una connessione con la natura che si è dolorosamente persa nella nostra era meccanizzata. Lo spazio e la forma non sono più concetti statici.
Ritmo e rituale diventano il tema del progetto.

L’architettura tradizionale, come le corti spagnole, ha risposto spesso ai ritmi della natura con mezzi dinamici che conservano l’energia e rafforzano la vita. L’interstitium dell’involucro solare fornisce un modo per adattare le strutture moderne flessibili che possono svilupparsi o declinare , crescere e decadere con le stagioni.Mentre lo zoning fornisce soltanto un’immagine fissa della città , l’interstitium dell’involucro solare permette all’architettura di esplorare una strategia del progetto ritmico con implicazioni per l’energia e la qualità della vita.


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