RITUALI DEL LUOGO (estratto)
di Ralph L. Knowles
traduzione di Franca Bossalino

“Dalle lontane terre verdi del nord ovest alla punta più a sud della Patagonia, la gente saluta la luna nuova… un tempo per cantare e pregare, mangiare e bere” (Danial Boorstin)

“Noi esseri umani, in tutte le nostre attività, siamo coinvolti nei rituali, dovunque, in tutte le parti del globo e in tutti i tipi di società” (Meyer e Smith 1994)
Alcuni rituali si costruiscono come un attributi della cultura, della azioni collettive negli spazi comuni. Altri rituali sembrano essere delle invenzioni personali, elaborati in situazioni private.
Sia nell’uno che nell’altro caso, i rituali sembrano conformarsi ai ritmi della esperienza concreta in un luogo. Quando i ritmi sono complessi piuttosto che semplici, naturali piuttosto che artificiosi, i rituali corrispondenti sono più elaborati e raccontano una storia ampia. In ogni caso, i rituali danno un significato speciale all’alternarsi ricorrente nel flusso di un luogo.

Luogo e ritmo.
Ogni luogo ha ritmi distinti che misurano la sua identità. Le fattorie familiari e i villaggi rurali sono tradizionalmente fissi. I ritmi naturali offrono alla gente occasioni infinite di ripetere le stesse azioni, probabilmente facendo scelte leggermente differenti e imparando lezioni leggermente differenti ogni volta. Nel caso delle piccole città e specialmente delle città moderne, queste non sono mai fisse. Gli individui sono costantemente sconnessi dal luogo in cui erano e debbono esercitare la ragione per dare un senso al cambiamento e ai più artificiali ritmi delle loro vite.
Nelle parole di Thomas Hardy le città apparvero “come corpi estranei atterrati, come macigni nella pianura…” Quando le condizioni del contesto cambiarono intorno alle persone o quando le persone si spostarono dalla fattoria al villaggio, alla città, misurarono le loro possibilità per mezzo di una successione di ritmi differenti.[…]

Ritmo e Rituale
I rituali del luogo sono elaborazioni dei ritmi di cui facciamo esperienza. Vanno dallo spirituale al materiale, dal nascosto all’ovvio.
La relazione tra il ritmo e il rituale può essere presentata descrivendo due esempi contrastanti: le cerimonie della vita monastica nell’Europa medievale e nelle abitudini alimentari della mia famiglia nel portico posteriore della mia casa a Los Angeles. Il primo esempio è altamente formalizzato, basato sui valori tradizionali della chiesa. Il secondo è disinvolto, e per quanto ne so, è unico delle nostra famiglia.[…]

Rituale e identità
Il rituale instilla e lascia in eredità un senso di chi siamo, di dove e quando esistiamo in un ciclo di vita che si ripete continuamente. La trasmissione può avvenire attraverso i racconti, la danza, o l’attività condivisa dalla comunità. Può riguardare una stanza o una regione. Senza considerare i mezzi o la scala, il rituale è un modo per sostenere una essenziale unicità: noi stessi-in-un-luogo.[…]

Conclusione: La connessione essenziale alla natura
E’ la connessione rituale alla natura, specialmente alle stagioni, che ha sempre identificato gli ambienti tradizionali e che manca nella maggior parte delle situazioni urbane.[…]
Non voglio dire che le esperienze urbane manchino completamente di una cadenza essenziale. Piuttosto, che le cose che la gente continua a fare nei luoghi urbani si dimenticano. Seguono ritmi giornalieri o artificiosi o monotoni, troppo semplici per eccitare l’immaginazione. Se non svilupperemo celebrazioni complesse del tempo e delle stagioni non potremo pienamente abitare un ambiente. Le persone non possono trovare se stesse nè possono trasmettere la verità di un luogo alle generazioni future.


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