Le macchine viventi di John Todd
da wikipedia:
http://en.wikipedia.org/wiki/Living_machines
traduzione di Franca Bossalino

Le macchine ecologiche accelerano il processo di purificazione dell’acqua proprio della natura. A differenza dei sistemi basati sulla chimica, le macchine ecologiche incorporano batteri, funghi, piante, lumache, bivalvi e pesci che prosperano distruggendo e digerendo gli inquinanti organici, inquinanti che normalmente rubano all’acqua l’ossigeno. Questo approccio pulito e semplice trasforma in modo efficace l’acqua di scarico delle industrie e delle fognature in acqua tanto pulita da essere riciclata e riusata.

Le macchine viventi sono una forma di trattamento biologico dell’acqua progettato per imitare le funzioni purificanti delle zone umide. Sono sistemi che producono anche sottoprodotti utili come il gas metano, piante commestibili e ornamentali e pesci. Piante acquatiche, batteri, alghe, protozoi, plancton, lumache, bivalvi, pesci e altri organismi sono usati nel sistema per le loro funzioni filtranti o trofiche. Nei climi temperati, il sistema di serbatoi, condotte e filtri, viene alloggiato in una serra affinché la temperatura aumenti e di conseguenza il tasso di attività biologica. Il sistema delle macchine viventi, elaborato originariamente da J.Todd è derivato dal concetto di bioshelter (bio-dimora) dell’Istituto New Alchemy del New Mexico.

La scala delle macchine viventi va da quella del giardino di casa a quella dell’edificio pubblico. Alcune trattano le acque di scarico domestiche in piccoli villaggi eco-consapevoli, come Findhom Community in Scozia e altre trattano le acque di scarico miste pubbliche delle aree semi-urbane come a South Burlington, Vermont.

Ogni sistema è progettato per gestire un certo volume di acqua al giorno, ma è anche calibrato sulla qualità specifica degli affluenti. Per esempio se l’affluente contiene livelli alti di metalli pesanti, la macchina deve essere progettata per includere il biota adatto all’accumulo dei metalli. Durante la stagione delle ‘pulizie di primavera’ ci possono essere livelli alti di varechina nell’acqua. Questa improvvisa concentrazione di una tossina è un esempio di steep gradient. Gli steep gradients sono cambiamenti drastici nelle condizioni del sistema che sfidano l’ecosistema a diventare resiliente e stabile.

Una macchina vivente ben progettata richiede poca manutenzione, perciò si possono intenzionalmente creare cambiamenti improvvisi- ambientali o biochimici- per provocare l’auto-regolazione del sistema. Con ciò si imita il potere della natura ed esercita l’ecosistema ad adattarsi alle variazioni dell’affluente.

I progettisti cercano di aumentare l’area della superficie di contatto tra il biota e il liquame per ottenere elevati tassi di reazione. Quando gli organismi hanno facile accesso al liquame, lo possono trattare più a fondo.

La macchina vivente è modulare nel disegno, e non monolitica. Se cambia il volume dell’affluente o la sua natura, nuove cellule possono essere aggiunte o tolte senza fermare o disturbare l’ecosistema.
Piante ed alghe fotosintetiche sono importanti per ossigenare l’acqua, fornire un supporto per i biofilm, sequestrare i metalli pesanti e per molte altre funzioni.

La diversità delle specie è un obiettivo del progetto che promuove la complessità e la resilienza in un ecosistema. La ridondanza funzionale (la presenza di molteplici specie che compiono le stesse funzioni) è un importante esempio della necessità della biodiversità.

Il micro-ecosistema della macchina vivente può con altri. Questa connessione è comunemente realizzata con una zona umida esterna, artificiale o naturale, (che riceve) in cui scorre l’effluente. Alcune macchine sono parzialmente o completamente aperte verso l’esterno, con ciò promuovendo l’interazione con l’ambiente circostante […]

Le componenti costruttive
Nei climi caldi le macchine viventi possono stare all’aperto, poiché la temperatura sosterrà una attività biologica sufficiente durante tutto l’inverno. Nei climi temperati, si userà una serra per mantenere calda la temperatura affinché le piante non si preparino all’inverno. Nei climi freddi può essere necessario un riscaldamento supplementare.
Le macchine viventi usano schermi, biofiltri, tubazioni, grandi serbatoi di plastica, letti di canne, rocce, ventilatori, pompe e altri dispositivi meccanici. Ogni sistema è calibrato sul volume e sulla natura del liquame. Alcuni sono serre isolate, mentre altri sono costruiti all’interno di edifici più grandi.
John Todd e James Shaw hanno un brevetto di un dispositivo che si chiama "letto fluido ecologico” che è essenzialmente un serbatoio riempito di pomice con un altro concentrico al suo interno che contiene piante acquatiche. L’acqua ricircola rapidamente per mezzo di pompe per massimizzare il tasso di filtrazione del dispositivo.

Processi biologici
• Il primo processo avviene in un serbatoio chiuso, di decantazione anaerobica. Questo serve a un pre-trattamento che consente ai solidi di cadere dalla sospensione e precipitare al fondo del reattore per ridurre la torbidezza dell’acqua. In questo serbatoio è presente una varietà di batteri anaerobici che generano acidi e fermentano metano. Questa fase può non essere necessaria se l’influente ha un basso livello di solidi.

• Successivamente, il liquame fluisce attraverso un bio-filtro di corteccia e di materiale terroso. Qui il liquame subisce il suo primo filtraggio e una riduzione degli odori principali che si producono nelle condizioni anaerobiche.

• Nella terza fase il liquame passa dentro una serie di serbatoi aerobici. Il primo è un reattore aerobico buio, chiuso superiormente che serve come fase di transizione. Il secondo è un reattore aerobico aperto che contiene alghe fotosintetiche che rifissano l’ossigeno nell’acqua torbida che ne era priva. Con ciò viene fornito ossigeno e cibo organico per il metabolismo biologico e per la respirazione. Le comunità microbiche proliferano e in seguito debbono consumare tutte le alghe fotosintetiche affinché queste non soffochino i macrofiti nelle successive fasi.

• Molti tipi di batteri immobilizzano minerali inquinanti, ma certe specie di batteri sono cruciali per la conversione nutritiva. In particolare, il nitrosomona e il nitrobatterio lavorano gradualmente a nitrificare l’ammoniaca, trasformandola in nitrati che vengono assorbiti da piante e microbi. Questi batteri hanno bisogno di carbonato di calcio per catalizzare questa reazione; pertanto, il livello del calcio nell’acqua deve essere mantenuto in misura sufficiente. Batteri denitrificanti come lo pseudomonas fluorescens converte i nitrati in nitrogeno gassoso, che si volatilizza nei serbatoi a cielo aperto. I protozoi si sono dimostrati capaci di sopprimere i batteri coliformi e patogeni. La distruzione dei microbi è il primo trattamento biologico sia nei processi tradizionali che in questi reattori acquatici.

• Le piante superiori vengono coltivate idroponicamente nei serbatoi aerobici e forniscono molteplici servizi. La pianta più comunemente usata è il giacinto che ha radici acquatiche filamentose con una superficie specifica alta. Queste radici a forma di penna forniscono un habitat stabile per i microbi e nel tempo attorno alle radici si crea un bio-film. I giacinti d’acqua, il giunco di palude e altri macrofiti sequestrano i metalli pesanti. Gli steli di queste piante possono essere raccolti e bruciati e i metalli pesanti possono essere chimicamente isolati per portarli fuori dall’ambiente. La Brassica Junsea che cresce nei canali di scolo contiene piombo nella misura del 60 % del suo peso a secco.

• Il plancton effettua funzioni multiple nel sistema con efficacia variabile. Lo zooplancton nutre particelle estremamente piccole (<25 µm). Negli stadi giovanili nutrono particelle più piccole di 1 µm. Il trattamento convenzionale delle acque non riesce a trattare questi solidi sospesi sottili. Sebbene lo zooplancton consumi queste particelle sottili, il suo inserimento nel sistema è più importante come collegamento alimentare. Il plancton può mangiare i microbi che sono abbondanti nel sistema e il plancton è un cibo ideale per filtrare il nutrimento di pesci e molluschi. Questa catena alimentare trasferisce la biomassa ad alti livelli nutritivi e aumenta la diversità e la complessità degli ecosistemi. John Todd crede che "Dal momento che lo zooplancton può scambiare il volume di una quantità di acqua naturale sette volte al giorno, non si può sottovalutare la loro importanza nell’ingegneria ecologica."
• Secondo Bjorn Guterstam, un altro dei più famosi ed esperti ingegneri ecologici, questa capacità teorica, non ha avuto molto successo nella pratica. Ammette che le popolazioni di fitoplancton sono state limitate dalla tossicità dell'acqua e in qualche modo dalla mancanza di ossigeno nel fondo del serbatoio, e anche dalla luce. Il fitoplancton è il produttore principale di cibo per le specie più grandi di zooplancton, così che la popolazione di zooplancton si riduce con la sua controparte fotosintetica. Poichè questi principi sono stati applicati solo a una piccola scala, questi sistemi hanno dimostrato una bassa capacità filtrante; in parte anche dovuta alla separazione dai macroecosistemi, sebbene la diversità genetica e funzionale venga comunque incoraggiata.

• L’acquacultura può aver luogo a valle, in serbatoi più diluiti, dopo che i contaminanti che causano la eutroficazione sono stati trattati. Le lumache scivolano lungo le pareti del serbatoio e pascolano nell’accumulo di melma e di fanghiglia, pulendo il serbatoio.

• Questa auto-regolazione migliora la penetrazione della luce che stimola le forme fotosintetiche di alghe, batteri e plancton. Gli organismi filtranti -molluschi come le cozze e le lumache e anche qualche pesce- setacciano grandi volumi di acqua al giorno e consumano i batteri e il plancton che sono abbastanza piccoli da attraversarli.

• I pesci che si alimentano di detriti consumano le particelle più grandi dei biosolidi sospesi. I pesci erbivori sono esclusi dai serbatoi dove i macrofiti svolgono funzioni utili (ad esempio quella di ospitare i biofilm), ma quando le piante vengono raccolte dal sistema, il tessuto della pianta può essere nutrimento in un serbatoio di pesci erbivori per la produzione dell’acquacultura.

• Una sola vongola d’acqua dolce come l’anodonta può filtrare fino a 40 litri di acqua assorbendo materiali colloidali e altri solidi in sospensione nella misura del 99.5%. Molte vongole d’acqua dolce sono in pericolo di estinzione in parte perché alcune hanno branchie che non funzionano bene negli ambienti inquinati.

• Dal momento che alcune di queste vongole possono sequestrare colloidi dai fiumi o dai laghi, costituiscono un ecosistema di servizio rallentando l’erosione dei colloidi del suolo. Possono contribuire anche alla conservazione dei nutrienti nei loro fiumi?

• Gli uomini possono avviare una relazione simbiotica con le specie di alghe unlo e anodonta, fornendo un habitat pulito (quando l’acqua raggiunge il serbatoio è più pulita di alcuni dei loro habitat naturali.)

• In cambio di una buona casa, le vongole potrebbero aiutare gli uomini filtrando i colloidi e i solidi sospesi dalle nostre acque di scolo. Si deve ancora determinare se le vongole distruggono completamente i colloidi o se è pensabile di riciclare il concime di vongole nei campi (che accresce la capacità di scambio di ioni di idrogeno- un beneficio per l’agricoltura.)

L’ingegneria ecologica sostiene le relazioni simbiotiche tra le specie diverse per servire i bisogni umani e anche per promuovere la salute dell’ecosistema.

 


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